È partito dall’Inghilterra e ora è in viaggio verso l’Ucraina. Benedetta Piola Caselli ha intercettato per il Riformista un soldato inglese su un treno al confine tra Polonia e Ucraina: è deciso a prendere parte alla legione straniera, il gruppo di militari e non provenienti da tutto il mondo che hanno deciso di rispondere la chiamata fatta qualche giorno fa dal presidente ucraino Zelensky.

Una chiamata che secondo Kiev sarebbe stata già accolta da migliaia di persone. “Sono in arrivo più di mille volontari da 16 paesi per combattere accanto al popolo ucraino contro l’aggressione. E le domande continuano ad arrivare”, ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

“I foreign fighters, sono stranieri che hanno deciso di abbracciare la causa dell’Ucraina – spiega al telefono Benedetta Piola Caselli – Quello che mi interessa capire sono le loro motivazioni profonde. I foreign fighters sono di due tipi. Sono persone che fanno tutt’altro nella vita e che hanno le età più disparate, in genere persone che si occupano di professioni sanitarie: sono dottori, infermieri, operatori socio sanitari e farmacisti che hanno deciso di dare il loro contributo aggregandosi alle truppe per essere presenti là dove si verificano gli incidenti ma sono generalmente tenuti nelle retrovie. Oppure ci sono soldati veri e propri, quelli che le armi le sanno usare”.

A parlare è un soldato marine inglese che ha deciso di partire in prima linea perché ritiene che l’Ucraina abbia subito un’aggressione e che questa stia comportando una perdita troppo alta in termini di costi umani, di vite di donne e bambini. E quindi sapendo cosa fare ha offerto le sue abilità. Benedetta Piola Caselli lo intervista a bordo di un treno diretto dalla Polonia alla frontiera con l’Ucraina. Lì si unirà al suo battaglione con cui andrà direttamente al fronte.

Chi sei e perché hai deciso di partire per prendere parte a questa guerra?
Io ho esperienza militare, ho già prestato servizio nell’esercito britannico. Ho appreso dai notiziari quello che stava succedendo a donne e bambini in Ucraina e così ho deciso di prendere parte a questa guerra. Questa è la mia chiamata, voglio fare qualcosa per aiutare questa gente. Sono una persona tra tante che si stanno dando da fare per il cambiamento.

Quindi la tua è stata una sorta di chiamata umanitaria quella alla quale volevi rispondere?
Sono diventato un soldato per proteggere il mio Paese, ma non solo, anche proteggere tutti quelli che nel mondo possono averne bisogno.

Come sei riuscito a contattare e unirti all’esercito ucraino?
Zelensky ha fatto un annuncio per tutti gli stranieri esperti nelle pratiche militari che volessero andare a dare una mano. E attraverso i notiziari ucraini sono risalito ai contatti per potermi unire.

Dove sei diretto ora?
Per quel che so devo arrivare al confine e lì incontrerò la legione straniera e lì mi unirò a loro.

In base alla tua esperienza quanto credi che durerà questo conflitto?
Ad essere onesto non ho idea di quanto durerà questo conflitto, spero solo che finirà il prima possibile, lo spero per tutto il mondo.

Pensi che le forze ucraine abbiano davvero qualche chance di vincere il conflitto?
Penso che ce la possano fare ma hanno bisogno del supporto di tutto il mondo.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.