Nel diciottesimo giorno di guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, il conflitto si fa sempre più esteso e gli allarmi anti-bomba risuonano ormai in gran parte del Paese, con le bombe che colpiscono la capitale Kiev ma anche Leopoli, la città dell’ovest a pochi chilometri dal confine europeo con la Polonia e crocevia per la fuga dei profughi.

Nella giornata di sabato si è mossa in particolare la diplomazia, con un colloqui a tre tra Macron, Scholz e Putin, con l’inquilino dell’Eliseo che si è detto però pessimista su una risoluzione tramite negoziati del conflitto.

Non è dello stesso parere Zelensky: mentre proseguono  i colloqui in videoconferenza tra Mosca e Kiev, il presidente ucraino ha rilevato “un approccio fondamentalmente diverso” da parte del Cremlino, ma Kiev non può considerare “richieste per noi inaccettabili”, ha ricordato il ministro degli Esteri Kuleba. 

LA DIRETTA

ORE 22:35 – CINA NEGA FORNITURE MILITARI ALLA RUSSIA – La priorità della Cina è impedire che la “situazione tesa” in Ucraina subisca un’ulteriore escalation o “diventi fuori controllo”. Così l’ambasciata cinese negli Stati Uniti replica alle notizie di stampa riguardo alla richiesta russa di assistenza militare a Pechino. “L’attuale situazione in Ucraina è veramente sconcertante” ha affermato il portavoce dell’ambasciata, Liu Pengyu.

ORE 21:25 – AMBASCIATORE ZAZO: “IN UCRAINA 400 ITALIANI, ALCUNI INTRAPPOLATI” – Attualmente gli italiani ancora in Ucraina “sono 400”. A dirlo è l’ambasciatore d’Italia in Ucraina, Pier Francesco Zazo, intervistato a ‘Che tempo che fa’ in videocollegamento da Leopoli, dove da giorni è trasferita l’ambasciata.

Zazo ha spiegato che “molti di loro vogliono rimanere perché hanno la loro vita in Ucraina, con mogli e figli. Ma alcuni sono purtroppo intrappolati, non riescono a lasciare il Paese”.

Italia che assieme alla Francia è “tra i Paesi del G7 che hanno ancora una rappresentanza in Ucraina, gli altri sono in Polonia”.

ORE 20:50 – “RUSSIA HA CHIESTO A CINA ASSISTENZA MILITARE” – La Russia ha chiesto alla Cina assistenza militare per sostenere l’invasione dell’Ucraina. Lo riporta il Financial Times citando fonti americane, secondo le quali Mosca avrebbe chiesto attrezzature militari e altra assistenza militare a Pechino fin dall’inizio dell’invasione.

ORE 20:30 – GUERINI: “NO-FLY ZONE VUOL DIRE GUERRA, SANZIONI IMPORTANTI” – La Nato non può introdurre una no-fly zone in Ucraina, come chiesto più volte dal presidente Zelensky, perchè ciò “significherebbe fare la guerra con la Russia”, una soluzione “non concepibile”. Lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini intervendo a ‘Che tempo che fa’ su Rai3.

Il ministro ha aggiunto che l’Alleanza atlantica non permetterà che alcun “centimetro dell’Europa” venga attaccato dalla Russia, giudicando “importanti” le sanzioni decise contro Mosca.

Quanto alle armi inviate al governo di Kiev dall’Italia, Guerini ha sottolineato che “c’è stata una risoluzione unanime del parlamento” e che modalità di trasporto sono decise a livello europeo.

ORE 20:10 – MIGLIAIA IN PIAZZA A BERLINO PER LA PACE – Sono state decine di migliaia le persone che oggi hanno manifestato per la pace a Berlino, la capitale europea che più di tutte si sta mobilitando per l’Ucraina. La marcia ha attraversato il centro della città e un enorme folla si è concentrata davanti alla porta di Brandeburgo.

ORE 19:20 – DOMANI COLLOQUI IN VIDEOCONFERENZA – Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia russa Tass, ha annunciato che i colloqui tra la delegazione russa e quella ucraina riprenderanno domani, ma ancora in videoconferenza

ORE 18:45 – I PROFUGHI ARRIVATI IN ITALIA DALL’UCRAINA – Sono 37.447 i profughi entrati in Italia dall’inizio del conflitto fino ad oggi: 19.002 donne, 3.298 uomini e 15.147 minori. Lo rende noto il Viminale. Fino a ieri erano arrivati 34.851 profughi, 17.685 donne, 3.040 uomini e 14.126 minori; fino a venerdì erano 31.287. In un giorno sono quindi arrivate 2.596 persone.

ORE 18:20 – A CHERNOBYL RIPRENDE FORNITURA ELETTRICA REGOLARE – Buone notizie dall’impianto nucleare di Chernobyl, dove è ripresa regolarmente la fornita di elettricità.

A comunicarlo è  l’azienda statale ucraina che gestisce le centrali atomiche, Energoatom, citata dal canale bielorusso Nexta. Anche i sistemi di raffreddamento sono tornati a operare normalmente.

ORE 18:10 – Manifestanti fermati in 23 città russe, tra cui San Pietroburgo e Mosca: 14mila gli arresti dall’inizio del conflitto, col regime di Putin sempre più repressivo contro il dissenso interno

ORE 17:25 – RUSSIA ‘RIVENDICA’ ATTACCO A YAVORIV: “UCCISI 180 MERCENARI STRANIERI” – Il bombardamento sulla base militare ucraina di Yavoriv, a pochi chilometri dalla Polonia, è stato ‘rivendica’ da Mosca. Il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, il maggiore generale Igor Konashenkov citato dalla Tass.

Il portavoce ha spiegato che il raid “ha ucciso mercenari stranieri e distrutto armi straniere” e che la Russia “continuerà a eliminare i mercenari stranieri che arrivano in Ucraina”. Secondo Mosca il bombardamento ha ucciso fino a 180 mercenari stranieri.


ORE 17:10 – USA COINVOLGONO CINA NEI NEGOZIATI (A ROMA) – Importante novità sul fronte diplomatico, col Consigliere americano per la sicurezza nazionale Jake Sullivan che domani incontrerà a Roma l’inviato diplomatico cinese Yang Jiechi, con il quale discuterà “dell’impatto della guerra della Russia contro l’Ucraina sulla sicurezza regionale e globale”, precisa Emily Horne, portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza.

Sullivan incontrerà anche Luigi Mattiolo, consigliere diplomatico del premier italiano Mario Draghi, “per continuare a coordinare una risposta internazionale forte e unita alla scelta di guerra del presidente Putin”.

ORE 16:40 – LE FOTO DEL BOMBARDAMENTO SU YAVORIV – Il giornalista del Time Simon Shuster ha pubblicato su Twitter nuove foto dei danni provocati dai bombardamenti russi alla base militare di Yavoriv, al confine con la Polonia.

Attualmente il bilancio ufficiale è di 35 morti e 134 feriti.

 

ORE 16:30 – RAID RUSSO SU SCUOLA DI MYKOLAIV – Un raid russo ha colpito una scuola di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, a circa 100 km a est di Odessa. A renderlo noto è stato il governatore regionale Vitaly Kim, spiegando che al momento i soccorritori stanno scavando tra le macerie.

ORE 16:10 – IL BILANCIO DELLE VITTIME A MARIUPOL – Secondo le autorità locali di Mariupol, la “città martire” del conflitto in Ucraina, sono 2.187 i civili morti dall’inizio dei bombardamenti, un numero salito di 600 ‘unità’ rispetto alle stime fornite un paio di giorni fa.

ORE 14:45 – NEGOZIATI IL 14 E 15 MARZO – Il quarto round di negoziati tra Russia e Ucraina potrebbe tenersi il 14-15 marzo.  Lo ha annunciato il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podoliak.

Negoziati che hanno visto tra le parti “progressi sostanziali”, ha specificato Leonid Slutsky, membro della delegazione di Mosca al tavolo negoziale. Se pensiamo alle posizioni all’inizio del negoziato possiamo dire che oggi sono stati fatti progressi sostanziali – ha detto all’agenzia Ria Novosti – mi aspetto che possano continuare e che le parti possano trovare un posizione comune

ORE 14:10 – GIORNALISTA AMERICANO UCCISO A IRPIN – Il capo della Polizia della King Region, Andrei Nebitov, ha reso noto che il giornalista del New York Times Brent Renaud è stato ucciso a Irpin dalle forze russe.

Nello stesso post Nebitov ha parlato di un altro giornalista ferito, che si sta tentando di portare via dalla zona dei combattimenti. I due stavano filmando i profughi in fuga quando sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco a un checkpoint. Renaud è stato colpito al collo ed è morto all’istante mentre il collega è stato trasferito in ospedale e operato.

La notizia è stata conferma dallo stesso quotidiano americano, che ha chiarito come Renaud avesse collaborato in passato col giornale e che si trovava in Ucraina come freelance ma non per il quotidiano. “Le prime informazioni riferiscono che lavorava per noi perché è stato trovato con il tesserino del giornale che gli era stato dato per una missione anni fa”, spiegano dal Times.

ORE 13:10 – CREMLINO APRE A COLLOQUI PUTIN-ZELENSKY – Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov non esclude colloqui diretti tra il presidente russo, Vladimir Putin, e quello ucraino, Volodymyr Zelensky, anche se sottolinea la necessita’ di capire per quale risultato organizzarli e con quale tema. 

“Abbiamo ribadito in molte occasioni che nessuno esclude la possibilità di un incontro di Vladimir Putin con il presidente Zelensky. Ma dobbiamo capire quale dovrebbe essere l’esito di questo incontro e cosa sarà discusso in questo incontro”, ha detto Peskov.

ORE 12:55 – UCRAINA ACCUSA: “A POPASNA RUSSI HANNO USATO BOMBE AL FOSFORO” – I militari russi che hanno assediato Popasna, città del Donbass nella regione di Lugansk, avrebbero utilizzato munizioni al fosforo, vietate dalla Convenzione di Ginevra.

L’accusa arriva dal governatore della regione di Lugansk, Serhiy Haidai, e lo riferisce Ukrinform, ma l’informazione non è verificabile da fonti indipendenti. 

È da giorni infatti che entrambe le parti dl conflitto si accusano a vicenda di possedere armi al fosforo ed essere pronti a farne uso.

ORE 12:20 – RUSSI HANNO PERSO 12MILA SOLDATI – Le forze russe hanno perso oltre 12mila soldati, 74 aerei, 86 elicotteri e 374 tank. Lo si legge nel bollettino delle Forze armate ucraine sul totale delle perdite russe aggiornato a questa mattina rilanciato dal Kvyiv Independent.

Il bollettino riporta fra le perdite anche 140 pezzi di artiglieria, 1.226 mezzi blindati, 62 Mlrs (sistemi di lancio multiplo di razzi), 2 imbarcazioni, 600 veicoli, 60 autocisterne di carburante, 7 droni, 34 mezzi antiaerei.

ORE 12:00 – SALE A 35 BILANCIO VITTIME ATTACCO A YAVORIV – Sono almeno 35 le persone rimaste uccise a seguito dell’attacco missilistico al sito di test di Yavoriv e al Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza nella regione di Lviv. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale di Lviv, Maxim Kozitsky, tramite Telegram.

ORE 11:30 – STOLTENBERG (NATO): “CON NO-FLY ZONE ESCALATION INCONTROLLABILE” – “Non cerchiamo alcuna guerra con la Russia”. A dirlo è il direttore generale della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg, che, in un’intervista alla Welt am Sonntag afferma di essere contrario alla no fly zone sull’Ucraina. “Questo significa che le forze russe dovrebbero essere attaccate, il che comporterebbe uno scontro diretto e si rischierebbe un’escalation incontrollabile”. “La guerra va chiusa non ampliata”, conclude.

ORE 11:20 – Rapito un secondo sindaco in Ucraina, blitz russo a Dniprorudne: a Melitopol governo fantoccio filo-Putin

ORE 10:50 – IRPIN CONTROLLATA AL 70% DAI RUSSI – “Il 70% della città è sotto il controllo degli ucraini, nel restante 30% ci sono i combattimenti”. Lo comunica in un video il sindaco di Irpin, Oleksandr Mrkuscyn

ORE 10:25 – RAPITO DA MILITARI RUSSI SINDACO DI DNIPRORUDNE – Il sindaco di Dniprorudne, città di 20mila abitanti a sud di Zaporizhia, è stato rapito dai militari russi. A denunciarlo sulla propria pagina Facebook è il capo dell’amministrazione statale regionale di Zaporizhia, Oleksandr Starukh, che scrive come “i crimini di guerra stanno diventando sistemici”.

Si tratta del secondo sindaco ucraino rapito dalle forze armate russe dall’inizio del conflitto: il primo è Ivan Fedorov, il primo cittadino di Melitopol accusato di “terrorismo” dal Cremlino e ancora in mano ai militari russi.

ORE 10:20 – COLPITO TRENO PASSEGGERI PER EVACUAZIONE CIVILI – Un treno passeggeri usato per far evacuare i civili sarebbe stato colpito da schegge poco fuori dalla città ucraina di Lyman, nell’est del paese. A riportarlo è il Kyiv Independent, che precisa come nell’attacco avvenuto nella notte è rimasto ucciso il conducente del treno e un’altra persona è stata ferita.

ORE 10:00 – Il bombardamento alla base militare al confine polacco di Yavoriv è un chiaro segnale russo alla Nato e all’Europa 

ORE 9:30 – IL BILANCIO PROVVISORIO DELL’ATTACCO A YAVORIV – È di 9 morti e 57 feriti il bilancio dell’attacco lanciato dai russi contro la base miliare ucraina di Yavoriv, nella regione di Leopoli, non lontano dal confine con la Polonia. Lo ha riferito il governatore della regione di Leopoli, sottolineando che contro la base sono stati lanciati 30 razzi.

ORE 9:20 – ATTACCO RUSSO A BASE MILITARE “TERRORISMO” – Il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, ha definito un “attacco terroristico” il bombardamento della base militare nei pressi di Leopoli, ricordando che nel centro lavora anche personale estero. Al momento non ci sono dettagli sugli effetti dell’attacco, sul luogo ci sono diverse squadre di soccorso.

Ma perché la base di addestramento militare ai confini con la Polonia è finita nel mirino russo? Proprio ieri Mosca aveva fatto sapere che avrebbe considerato “obiettivi militari legittimi” i convogli per la consegna di armi dall’Occidente all’Ucraina.


ORE 9:10 – Autobus di rifugiati ucraini si ribalta sull’A14: almeno un morto tra le 50 persone a bordo

ORE 8:20 – SOTTO ATTACO BASE AEREA A IVANO-FRANKIVSK – Si moltiplicano gli attacchi sul fronte ucraino occidentale. Le forze russe hanno colpito una base aerea a Ivano-Frankivsk, come riferito dal sindaco della città Ruslan Martsinkiv, citato dal Kyiv Independent.

Secondo il sindaco, lo scalo è stato obiettivo dei russi per il secondo giorno consecutivo e per questo ha esortato le persone che vivono nella zona ad andarsene.

ORE 7:00 – COLPITA BASE VICINO LEOPOLI – Una base militare di Yavoriv, a pochi chilometri da Leopoli, l’International Center for Peacekeeping and Security, è stata colpita da più missili russi.

Come riporta la Bbc, si tratta di una base creata nel 2007 per addestrare le forze armate ucraine, soprattutto per le missioni di peacekeeping. Ospita regolarmente anche truppe internazionali. Un documento della Nato sul centro dichiara che nell’Ipsc si addestrano allo sminamento i militari ucraini e di altre nazioni.

Nella base hanno operato anche le forze della Nato. “E’ stato lanciato un attacco aereo contro il Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza. Secondo i dati preliminari, hanno lanciato otto missili”, ha affermato l’amministrazione di Lviv.

ORE 4:50 – NATO: “RUSSIA POTREBBE USARE CHIMICHE” – Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista al quotidiano tedesco Welt am Sonntag riportata da Cncb, denuncia che l’Alleanza atlantica deve “restare vigile perché è possibile che la Russia possa pianificare operazioni con armi chimiche” e questo sarebbe “un crimine di guerra”.

ORE 3:50 – KHERSON RESPINGE REFERENDUM AUTONOMISTA – La città di Kherson non vuole unirsi alle province autonomiste del Donetsk e del Luhansk. È stato infatti respinto, con una risoluzione approvata dal consiglio regionale della città, il possibile referendum russo per l’indipendenza e la proclamazione di una Repubblica popolare.

ORE 3:30 – SIRENE IN QUASI TUTTE LE PROVINCE UCRAINE  I bombardamenti russi sono ormai a tappeto. Il Kyiv Independent segnala come le sirene, utilizzate per indicare ai cittadini di trovare immediatamente un riparo, siano suonate in quasi tutte le province dell’Ucraina.

ORE 2:15 – CHERNOBYL IN DIFFICOLTA’ – Si fa sempre più complicata e tesa la situazione all’interno della centrale nucleare di Chernobyl, che ormai funziona grazie a generatori diesel esterni. I 211 membri del personale, denuncia l’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, non sono in grado di ruotare e di fatto vivono all’interno della struttura da quando la Russia ne ha preso il controllo

ORE 1:40 – COLPITI 9 OSPEDALI – Secondo un’analisi del Washington Post sono almeno nove le strutture sanitarie colpite da artiglieria e bombardamenti russi in Ucraina, compreso ovviamente l’ospedale di Mariupol. 

“Gli ospedali e le strutture sanitarie sono protette dalle leggi umanitarie internazionali”, ricorda Jason Straziuso, portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa.

ORE 00.10 – OK RUSSO A NEGOZIATI IN ISRAELE – Secondo quanto riporta il Jerusalem Post vi sarebbe il via libera parte russa a nuovi negoziati con l’Ucraina a Gerusalemme. Il quotidiano cita una fonte diplomatica di alto livello.

Sabato il presidente ucraino Zelensky aveva confermato di aver parlato col premier israeliano Naftali Bennett della possibilità di portare avanti negoziati di pace con Mosca in Israele.

Redazione

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