A Mosca tira una brutta aria tra i fedelissimi di Vladimir Putin. Lo Zar del Cremlino avrebbe infatti iniziato le epurazioni tra gli uomini più vicini, colpendo il Servizio di sicurezza federale (Fsb), i servizi segreti russi eredi del Kgb sovietico.

Una mossa che deriva dalla rabbia del leader moscovita per l’esito della campagna militare in Ucraina, che fino ad oggi è risultata infruttuosa e ben diversa rispetto a quanto prospettato delle forze armate a Putin. Lo Zar, come evidenziato giovedì dal direttore della Cia William Burns, è ormai prigioniero delle sue valutazioni sbagliate sul conflitto in Ucraina, che da ‘guerra lampo’ si è trasformato in un pantano.

Da qui la decisione di far ‘saltare le prime teste’, quelle di Sergei Beseda e del suo vice Bolukh. A scriverlo è il giornalista e scrittore Andrej Soldatov, specializzato in inchieste sui servizi russi, una notizia ripresa anche dal giornalista del Financial Times Max Seddon.

Putin sembra davvero scontento dell’Fsb in Ucraina: ha attaccato il quinto servizio del dipartimento di intelligence estera dell’Fsb”, ha scritto Soldatov. Beseda, il generale a capo del ‘Quinto Servizio’ dell’Fsb, la ‘filiale’ dei servizi segreti specializzata nei Paesi dell’ex Urss, sarebbe stato posto agli arresti domiciliari assieme a Bolukh, una notizia che per ora ovviamente non trova conferme dal Cremlino.

L’arresto di Beseda e Bolukh viene riferito anche dal media indipendente meduza.io, che rivela come dietro la ‘purga’ ci sarebbe l’accusa nei loro confronti di aver deliberatamente fornito notizie errate sulla situazione in Ucraina e rubato denaro destinato ad arruolare agenti e organizzare operazioni sovversive

Beseda, 68 anni, è un pezzo da novanta dell’Fsb con grande esperienza in Ucraina: fu lui infatti a guidare gli sforzi (falliti) da parte Russa di fermare la rivoluzione di Euromaidan nel 2014, nel tentativo da parte del Cremlino di tenere alla guida del Paese il presidente filo-russo Viktor Yanukovich, in predicato di tornare al governo di Kiev in caso di rovesciamento del potere e caduta dell’attuale presidente Volodymyr Zelensky.

Proprio per il suo ruolo nel tentativo di reprimere la rivolta popolare contro il governo Yanukovich, Beseda fu anche inserito nella lista di persone colpite da sanzioni da parte dell’Unione Europea.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia