La denuncia
Bonus psicologo, più di 400mila richieste: oltre il 95% saranno rigettate. L’Ordine: “Fondi limitati. Ai ragazzi serve sostegno nelle scuole”

400.505 domande per il bonus psicologo. Questa la quantità di richieste pervenute all’INPS tra il 18 marzo e il 31 maggio scorso. È andata oltre ogni previsione la campagna voucher che ha innalzato l’importo massimo fino a 1.500 euro per persona, ma che nonostante l’allargamento della platea ha lasciato ancora una fetta di popolazione scoperta. Riuscirà quindi ad avere il ticket soltanto una percentuale bassissima di richiedenti, tra l’1,67% e il 5%, dato che lo stanziamento è di 10 milioni e l’importo che può essere assegnato va dai 500 ai 1.500 euro.
Prossimi step
A decorrere dal 2023, il beneficio è stato riconosciuto una sola volta per ciascuna annualità ai soggetti residenti in Italia e con ISEE in corso di validità non superiore a 50.000 euro. Ora l’INPS procederà con l’elaborazione delle graduatorie, che verranno pubblicate in base alle risorse finanziarie disponibili. I beneficiari saranno avvisati ai recapiti indicati nella domanda e riceveranno anche l’importo assegnato, utilizzabile entro 270 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie per sedute di psicoterapia. Le graduatorie per il bonus saranno pubblicate a inizio luglio e saranno distinte per Regione. A quel punto, i vincitori riceveranno una notifica tramite sms e e-mail e potranno utilizzare il voucher assegnato per pagare le sedute di psicoterapia. Per i terapeuti invece le notizia non sono delle migliori visto che la prospettiva dei pagamenti potrebbe essere ritardata fino ad un anno visto che al momento le Regioni stanno finendo l’erogazione dei viceré utilizzati per le sedute del 2023.
Tante domande dall’Ordine degli Psicologi
Intanto il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi David Lazzari, prova puntare i riflettori sulle mancanze del sistema: “Le domande sono ancora tante, nonostante sia finita la pandemia e siano passati ormai due anni dal primo bonus. Molta gente ha rinunciato in partenza, pensando di non poter accedere al contributo a causa dei fondi limitati. Si tratta di numeri considerevoli che dimostrano la grande richiesta di sostegno al benessere psicologico da parte dei cittadini e che devono spingere le istituzioni a favorire ulteriori stanziamenti pubblici per la prevenzione e la cura nel campo della salute psicologica. Questa infatti è solo la punta dell’iceberg del disagio psicologico per il quale il bonus rimane ancora incredibilmente l’unica risposta pubblica, con risorse tra l’altro inadeguate per rispondere alle migliaia di richieste. Oltre al bonus, gli italiani aspettano lo psicologo scolastico e quello di base”.
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