È boom di prenotazioni. A Napoli sono stati riservati il 90% degli alberghi. Sarebbe un ferragosto col botto se non ci fosse una preoccupazione, quella dei rincari energetici e alimentari. «I tassi di occupazione delle strutture alberghiere – ha spiegato a La Presse Maria Carmela Colaiacovo, presidente dell’Associazione italiana Confindustria Alberghi (AICA) – si sono rivelati molto soddisfacenti, soprattutto nelle città d’arte. Top performer è Napoli». I numeri hanno confermato il trend di ripresa manifestatosi già dal mese aprile. Ad oggi lo scenario è molto simile a quello pre-covid.

Ma non è tutto oro ciò che luccica: «Ci preoccupano i prossimi mesi – ha affermato la Colaiacovo – e soprattutto gli alti costi dei beni alimentari e di quelli energetici, che hanno cominciato a salire da dicembre scorso. Costi che oggi incidono sui bilanci per il 15%». Ci sono, inoltre, altri due imprevisti. Uno a danno dei consumatori, l’altro sta penalizzando gli operatori del turismo. Il primo è relativo all’aumento dei costi da sostenere per trascorrere le vacanze. Un problema giustificato, secondo la presidente Colaiacovo, dallo stop forzato a causa della pandemia e, appunto, dai rincari dell’energia e dei beni alimentari.

Il secondo sta invece riguardando l’assenza di personale qualificato. «Da anni c’era il problema della mancanza di lavoratori in questo settore – ha dichiarato la Colaiacovo – come in altri, ma il Covid l’ha acuita soprattutto nelle strutture alberghiere stagionali. Le imprese del turismo hanno una esigenza e la faranno presente anche al prossimo governo: bisogna agire sul taglio del costo del lavoro – ha concluso la presidente di AICA – e quindi serve un taglio del cuneo fiscale. Le aziende turistiche muovono intere filiere, hanno necessità di questa spinta».

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Nato a Napoli il 26 maggio 1986, giornalista professionista dal 24 marzo 2022