Tutto sotto controllo. Sono partiti oggi i Mondiali femminili di calcio ospitati da Australia e Nuova Zelanda ma a poche ore dal fischio d’inizio la manifestazione è stata adombrata da una sparatoria in un cantiere ad Auckland dove hanno perso la vita due persone – oltre all’aggressore – e sono rimasti feriti in sei, compresi degli agenti di polizia.

Il premier neozelandese Chris Hipkins ha subito tenuto a precisare che non si è trattato di un atto di terorismo ma di un gesto isolato da parte di un uomo già noto alle forze dell’ordine, con problemi mentali e che però aveva ottenuto un’esenzione dagli arresti domiciliari per lavorare nel cantiere dove si è svolta la sparatoria.

Rassicurata anche la Fifa, che dal canto suo ha fatto sapere che i Mondiali sarebbero andati avanti come da programma. “Apprezziamo la collaborazione offerta dalle autorità neozelandesi fin dal primo momento – ha dichiarato il presidente della Fifa Gianni Infantino – Abbiamo anche ricevuto le necessarie rassicurazioni dal ministro dello Sport Grant Robertson in relazione alla sicurezza e alla protezione delle squadre partecipanti e dei tifosi alla Coppa del Mondo”.

Lo stesso Robertson ha ribadito che “questo incidente non è in alcun modo correlato ai Mondiali e non ci sono problemi di sicurezza nazionale”. Previsto un minuto di silenzio prima delle due gare che oggi aprono il torneo, Nuova Zelanda-Norvegia e Australia-Irlanda.

Tuttavia, sono state trattenute per un’ora e mezza in albergo le calciatrici della nazionale italiana di calcio in ritiro a Auckland, a causa degli spari che hanno fatto scattare l’allarme in città poche ore prima della cerimonia inaugurale dei mondiali di calcio femminili.

La ct Milena Bertolini e le azzurre hanno poi potuto raggiungere il campo di Shepherds Park, dove l’allenamento è iniziato con pi di un’ora di ritardo rispetto al previsto. L’Italia continua esordira’ all’Eden Park di Aucland contro l’Argentina lunedì 24 luglio (ore 9 italiane, diretta su Rai 1).

Redazione

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