La Campania rischia di tornare in zona gialla da lunedì 19 luglio? L’allarme è stato lanciato già nella giornata di martedì e riguardava non solo la Regione guidata da Vincenzo De Luca, ma anche per Sicilia, Abruzzo, Veneto e Marche.

È quindi probabile che tra pochi giorni scattino nuovamente le restrizioni per commercianti e ristoratori, lentamente ritornati alla ‘normalità’ dopo mesi di grandi difficoltà? In realtà i dati attuali, pur mostrando una risalita degli indici più importanti, non sembrano poter spingere il ministero della Salute ad emettere venerdì una ordinanza in tal senso.

L’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha riportato che l’incidenza dei contagi è in salita in Campania, con 20,2 casi ogni 100mila abitanti: siamo ancora ben sotto i 50 casi necessari per far scattare la zona gialla, ma la risalita c’è ed è dovuta all’incedere della variante Delta, più aggressiva ed infettiva di quella inglese.

Sembra essere, almeno per la prossima settimana, scongiurata quindi l’ipotesi che aveva mandato nel panico ristoratori, commercianti e operatori turistici, che temono che un nuovo giro di vite possa essere il ‘colpo mortale’ per il tessuto economico proprio a ridosso della stagione turistica più importante.

LE RICHIESTE DEI GOVERNATORI – Anche per evitare questo scenario, dai governatori è arrivata la richiesta di riconsiderare i parametri, passando dal numero dei contagiati a quello dei ricoverati. Per il momento però il ministro della Salute Roberto Speranza ha smentito la convocazione di una Cabina di Regia sull’emergenza per modificare i parametri. “Siamo ancora dentro una epidemia terribile che ci vede combattere con armi nuove e più efficaci ma guai ad abbassare la guardia – aveva dichiarato Speranza intervenendo al W20 Women Rome Summit – Nelle ultime settimane tocchiamo con mano elementi di significativa ripresa del contagio dovuto alla variante Delta. Siamo però in una fase diversa perché abbiamo l’arma dei vaccini, la più importante e oggi abbiamo superato in Italia 58 milioni di dosi somministrate e dobbiamo continuare con questo ritmo”.

Favorevole alla richiesta dei presidenti di Regione anche il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano: “Sì alla sostituzione dell’Rt con il numero dei ricoveri per determinare la zona gialla – ha detto all’Adnkronos Salute – Sembra essere il dato più rilevante e più oggettivo quello dell’impegno del Servizio sanitario nazionale. Io però ci metterei anche quello di un tracciamento più massivo possibile, contemperandolo quindi con una quantità di tamponi minima”.

COSA CAMBIA IN ZONA GIALLA – Alla luce dei decreti Riaperture e Riaperture bis, cosa cambierebbe col passaggio in zona gialla della Campania? A partire dallo scorso 26 aprile sono consentiti gli spostamenti tra Regioni e Province Autonome diverse purché queste siano in zona gialla o bianca. Ma gli spostamenti da una Regione in zona gialla a una arancione/rossa dovranno essere ancora giustificati da autocertificazione, o possono avvenire se si è in possesso del Green Pass.

Il coprifuoco resta abolito anche in zona gialla, mentre cambiamenti vi sono nell’ambito della ristorazione. Torna il limite di quattro posti, sia all’aperto che al chiuso. In zona bianca, come noto, non vi è alcun limite al numero di posti per ogni tavolo all’aperto, mentre è di sei posti al chiuso.

Per i negozi non vi sono ulteriori limitazioni, se non quelle ormai standard sul distanziamento e sui dispositivi di protezione individuali. In zona gialla possono restare aperti, anche nei week end, i centri commerciali.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia