Alcune canzoni tornano a suonare su Facebook e Instagram. Dopo il silenzio calato il 16 marzo sui social, tornano solo i brani scritti da artisti rappresentati da Soundreef, la concorrente di Siae che rappresenta artisti come Rkomi, Ultimo, Giovanni Allevi e i Pooh. Con la rottura della trattativa sui diritti con la società autori ed editori, Meta ha cancellato dai suoi social tutto il repertorio italiano, nonostante, secondo quanto riportato da Repubblica, fosse in piedi un accordo con Soundreef. Così è iniziata una trattativa e il catalogo è ritornato online sui social. Restano comunque bloccati tanti brani misti, scritti da artisti Siae e Soundreef.

A spiegare com’è andata è Davide d’Alatri, fondatore e manager dell’azienda. “A nessuno è piaciuta la decisione di Meta, neppure a noi, ma si sono messi a disposizione e abbiamo dialogato per ristabilire il nostro catalogo”, ha spiegato in un’intervista a Repubblica. Il manager ha spiegato che la contrattazione sui diritti sulle piattaforme è sempre molto tesa ma che negoziare è possibile. Sulle accuse di Siae a Meta di poca trasparenza sui dati delle canzoni, d’Alatri sostiene che “la mancanza di trasparenza è comune a molti utilizzatori di musica, anche le tv o i negozi. È un tema chiave su cui l’Agcom dovrebbe muoversi, perché esistono leggi e sanzioni. Ma dire che la trattativa è fallita sui dati mi pare ipocrita” e che anzi “bisognerebbe entrare nel dettaglio, capire quanto ha chiesto Siae”.

Intanto il manager spiega che l’azienda non può essere contenta di quanto Meta riconosca agli artisti per il semplice motivo che “il nostro lavoro è massimizzare i ricavi. Ma lo siamo del rapporto con Meta. Sul totale dei diritti online, Facebook e Instagram valgono un 10-15%”. E auspica che tra Siae e Meta si possano fare passi avanti gli uni verso gli altri. “La legge deve costruire un’infrastruttura che tuteli chi fa musica e chi la utilizza – conclude d’Alatri – La direttiva Ue sul Copyright va in questo senso, ma non credo si debba arrivare a determinare dei prezzi. Il mercato dei diritti ha superato i livelli degli anni Novanta, l’epoca d’oro che la pirateria sembrava aver archiviato per sempre. E se cresce così è anche per il contributo delle piattaforme”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.