Sarà aperta un’indagine sul caso del carabiniere che durante la manifestazione pro Palestina a Milano ha detto di non riconoscere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Intanto, il militare è stato trasferito immediatamente in un ruolo non operativo. Il video dell’episodio di sabato è circolato sui social.

Il video del carabiniere alla manifestazione

“Non riconosco il presidente Mattarella, non l’ho votato. Non è il mio presidente”. Sono frasi pronunciate da un carabiniere impiegato durante la manifestazione pro Palestina svoltasi a Milano sabato scorso. Il carabinieri si è rivolto così a una manifestante durante il sit in e un video del dialogo è stato diffuso sui social, scatenando reazioni indignate nei confronti del militare.

Carabiniere trasferito

Il comando generale dell’Arma dei carabinieri ha informato che il carabiniere sarà trasferito. “È stata già informata l’Autorità Giudiziaria Ordinaria e quella Militare, e nei confronti del militare, con immediatezza, saranno tempestivamente adottati tutti i provvedimenti necessari, sia di natura disciplinare sia d’impiego, trasferendolo in incarico non operativo” si legge in un comunicato del Comando generale.

Nel frattempo sarà aperto un fascicolo di indagine sul caso. Il procuratore di Milano Marcello Viola è stato informato e la Procura attende un’informativa dei carabinieri dopo un’analisi attenta del video in questione. A quel punto sarà iscritto il fascicolo a carico del militare. Al momento potrebbe essere ipotizzato il reato di “offesa all’onore o al prestigio del presidente della Repubblica” ma le valutazioni dei pm arriveranno dopo l’informativa dell’arma dei carabinieri.

Chi è Franca Caffa, la manifestante del video: “Sconcertata”

La manifestante ripresa nel video è Franca Caffa, ex consigliera comunale del Prc, classe 1929. Quando il carabiniere le ha risposto in quel modo è rimasta “sconcertata”. “Perché si è azzardato a dire così? Anche se non è d’accordo nel modo di Mattarella di fare il presidente, e questo è legittimo, resta il fatto che è il presidente di tutti”, ha spiegato all’Ansa Caffa. La donna ha parlato anche del dialogo con le forze dell’ordine: “Ho stabilito un certo rapporto con loro, di colloquio. Ho pensato che si potesse parlare e provare a ragionare. E credo che abbia funzionato. Ho persino accarezzato uno di loro”, dice sottolineando che “uno solo” le ha risposto prendendo le distanze dal Capo dello Stato. “Mi dispiace per quell’uomo. Forse il mio modo di propormi per un colloquio aperto gli ha fatto effetto” ha concluso Caffa.

Redazione

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