A meno di una settimana dall’inizio del processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere napoletano ucciso a Roma il 26 luglio scorso, la difesa dei due ventenni americani imputati evidenzia una serie di presunti errori nelle traduzioni delle intercettazioni che potrebbero incidere sul procedimento.

Nelle intercettazioni Finnegan Lee Elder “precisa più volte di non aver neppure intuito che Cerciello e il collega fossero appartenenti alle forze dell’ordine”, spiega l’avvocato Roberto Capra, difensore insieme a Renato Borzone del giovane reo confesso dell’omicidio del vicebrigadiere. Per questo l’avvocato chiede che vengano riviste: “Produrremo una serie di audio intercettati perché crediamo che una loro corretta traduzione possa rappresentare una prova a discarico del nostro assistito”.

Una delle traduzioni contestate dai difensori è la frase di Elder, intercettato dopo l’arresto mentre spiega di aver chiamato la madre per dirle “di aver fatto la decisione sbagliata colpendo un poliziotto”. Ma le parole, secondo la difesa, si riferirebbero all’audio: “…They ‘re saying I killed a cop”, ovvero “…mi accusano di aver ucciso un poliziotto”.

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