Il 2023 è stato un anno nero per i costi del carburante. Secondo le ultime stime dell’Istat, l’aumento del prezzo per un pieno di benzina a settembre sfiorava quota 14%. Problemi che per milioni di automobilisti sono iniziati a gennaio, quando il governo Meloni ha scelto di non rinnovare il taglio delle accise del governo Draghi, con l’aumento, in una sola notte, di 18 centesimi al litro.

La soglia dei 2 euro/l  è stata superata nella maggior parte delle Regioni in estate, quando nonostante le rassicurazioni dell’esecutivo, i prezzi hanno raggiunto i picchi annuali. Nonostante la stabilità recente i calcoli dell’Istat e le stime di Assoutenti, che prevedono oltre 400€ in più a famiglia di spesa carburante, i riflettori tornano ad accendersi su una delle voci più pesanti e impattanti dell’inflazione.

Redazione

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