La risposta
Caso Ferragni, Oreo si difende dalle accuse: “Nessun accordo di beneficenza, ha deciso di donare in autonomia”
La società Mondelez Italia, titolare del marchio Oreo, ha inviato una lettera al Codacons chiarendo la sua posizione riguardo un’iniziativa svolta nel 2020 con Chiara Ferragni. L’associazione che tutela i diritti degli utenti e dei consumatori aveva chiesto lo scorso 15 gennaio – sempre mediante una lettera – alla Mondelez di fornire dettagli circa le attività legate alla partnership con l’influencer più celebre d’Italia, finita nell’occhio del ciclone mediatico e giuridico nelle ultime settimane, prima per la vicenda Balocco e in seguito a causa di una serie di ombre apparse riguardo alcuni aspetti delle sue iniziative legate alla beneficenza.
Nessun accordo di beneficenza con Oreo
La collaborazione di Oreo con Chiara Ferragni “non prevedeva alcun accordo di beneficenza”, sottolinea la Mondelez Italia. Il Codacons spiega come l’iniziativa ‘Capsule collection limited edition Chiara Ferragni by Oreo’ promossa dalla Ferragni “prometteva che il 100% del ricavato delle vendite di tali abiti sarebbe andato in beneficenza per iniziative contro il Coronavirus”. L’Adnkronos ha preso visione della lettera di risposta. La Mondelez Italia Services Srl, come riportato, scrive al Codacons: “In risposta alla vs lettera del 15/01/2024 si rende necessario evidenziare preliminarmente che l’accordo di collaborazione tra Oreo e Chiara Ferragni comportava che la Sig.ta Ferragni disegnasse un packaging in limited edition di Oreo Double, in vendita da Marzo 2020 per un breve periodo e da noi venduto alla grande distribuzione allo stesso prezzo di cessione del prodotto standard. Contemporaneamente veniva creata una capsule collection (linea di abbigliamento in edizione limitata ritraente il biscotto Oreo) a marchio Oreo by Chiara Ferragni. La capsule collection Oreo by Chiara Ferragni comprendeva una parte utilizzata come premio del concorso ‘Libera il tuo stile Oreo’ nel 2020, e come tale non oggetto di vendita, e un’altra parte dedicata, venduta direttamente dalla Sig.ra Chiara Ferragni attraverso i propri canali. La collaborazione sopra descritta non prevedeva alcun accordo di beneficenza”.
La donazione spontanea
“Chiara Ferragni – continua la lettera – ha deciso autonomamente, al di fuori dell’accordo commerciale in essere, di donare in beneficenza l’ammontare derivante dai proventi della vendita della parte della capsule collection nella sua disponibilità. Venuti a conoscenza della sua decisione di procedere in tal senso, anche Oreo ha deciso di effettuare una donazione allo stesso ente (Cesvi a favore dell’emergenza Coronavirus)”
La controrisposta è prontamente arrivata e Il Codacons, ringraziando Oreo per i chiarimenti forniti, ha chiesto alle società della Ferragni e al Ministero del lavoro – competente per le raccolte fondi – tutti i dettagli circa la donazione effettuata, per capire l’entità delle vendite della capsule collection, le somme destinate in beneficenza, la data e le modalità della donazione. “In caso di mancata risposta – si aggiunge – sarà inevitabile una nuova denuncia contro l’influencer”.
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