Chiara Ferragni è indagata anche per la vicenda delle uova di Pasqua della Dolci Preziosi e per la bambola Trudi. Non solo il caso del pandoro Pink Christmas della Balocco, quindi, per la regina delle influencer. Ferragni, infatti, è stata iscritta nel registro degli indagati di Milano con l’ipotesi di truffa aggravata anche per le uova e la bambola. La novità emerge dall’atto con cui la Procura meneghina ha sollevato, lo scorso giovedì, davanti al pg della Cassazione il conflitto tra uffici del pm sulla competenza a indagare per il caso del dolce natalizio della casa dolciaria in provincia di Cuneo. Per l’influencer, quindi, sono tre gli episodi a cui deve rispondere.

La bambola, in realtà si chiamava “Mascotte Chiara Ferragni” ed è stata prodotta in collaborazione con Trudi, l’azienda friulana acquisita nel 2019 dalla Giochi Preziosi, con sede legale a Milano. Inizialmente, l’ipotesi di reato era frode in commercio, poi passata a truffa aggravata. Il sostituto procuratore generale della Suprema Corte dovrà esprimersi sulla competenza delle procure di Milano e Cunero. Mentre, invece, secondo quanto si apprende non sarebbe ancora arrivato ai pm milanesi l’esposto annunciato da Codacons riguardo la campagna del 2020 per raccogliere fondi contro il Covid, tramite una “capsule collection” a edizione limitata realizzata insieme a Oreo.

Le indagini su Chiara Ferragni riguardo il Pandoro

Già settimane fa era uscita la notizia delle indagini a carico di Chiara Ferragni sul caso Pandoro. L’ipotesi era di truffa in merito alla “mancata” beneficenza all’ospedale Regina Margherita di Torino da parte della Ferragni e della società piemontese che prima della campagna promozionale aveva donato 50mila euro all’ospedale pediatrico torinese. Una cifra stabilita a monte, sulla quale il comportamento dei consumatori non avrebbe influito sulla sua entità. Oltre alla Ferragni è indagata anche Alessandra Balocco, amministratore delegato dell’omonimo gruppo dolciario piemontese.

Il caso delle uova di Pasqua

Nel 2021 e nel 2022, Ferragni ha portato avanti una sponsorizzazione simile a quella del pandoro Balocco, costata poi una sanzione di un milione di euro. In questo caso, però, si parla di uova di Pasqua di Dolci Preziosi. Sul sito dell’influencer, Blonde Salad, si legge: “Le uova di Pasqua Chiara Ferragni x Dolci Preziosi sosterranno il progetto benefico ‘I Bambini delle Fate‘”, cioè un’associazione di progetti di inclusione sociale per bambini e ragazzi con autismo. Ma secondo l’inchiesta, la donazione è stata effettuata solo dall’azienda, pari a 36mila euro in due anni.

Ma Ferragni non avrebbe messo nulla, solo la sua immagine, incassando in due anni 1,2 milioni di euro da Dolci Preziosi, 500mila nel 2021 e 700mila nel 2022. Soldi confermati dal proprietario di Dolci Preziosi Franco Cannillo a Selvaggia Lucarelli. A quanto pare, poi l’anno successivo avrebbe “chiesto una cifra esorbitante e non abbiamo più chiuso il contratto”, ha detto Cannillo. In pratica non ci sarebbe stata correlazione tra le vendite dell’azienda e l’entità della donazione, come la comunicazione di Chiara Ferragni avrebbe fatto intendere. Intanto, come Lucarelli ha notato, le immagini con cui Chiara Ferragni ha sponsorizzato le uova sono state eliminate dalle pagine social dell’influencer e imprenditrice, che solo ieri in lacrime e in video ha chiesto scusa per “l’errore di comunicazione”.

Redazione

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