Un patogeno altamente infettivo capace di sopravvivere anche alle più alte temperature (60°), e che nel caso più eclatante, recentemente,  ha costretto 9 escursionisti nella serata di ieri, domenica 25 agosto al pronto soccorso di Bressanone. Si torna a parlare di norovirus, noto anche come virus di norwalk, dal nome della città dell’Ohio centro di un’epidemia di gastroenterite nel 1968, tra le cause principali delle gastroenteriti acute non batteriche che si manifestano con vomito, diarrea e dolore addominale, e che di recente ha colpito oltre 200 passeggeri a bordo di una crociera.

Sintomi e guarigione dal norovirus

Un violento virus che si manifesta soprattutto in contesti comunitari: ospedali, case di riposo, scuole o ambienti confinati, come le navi da commercio e da crociera, e che oggi è noto in tre genogruppi di norovirus: gi, gii e giv in grado di infettare l’uomo, sottodivisi in più di 30 genotipi. Ha un periodo di incubazione che varia tra le 12 e le 48 ore, mentre l’infezione può durare da 12 a 60 ore. I sintomi principali sono quelli tipici delle gastroenteriti: nausea, vomito (particolarmente comune nei bambini), diarrea acquosa e crampi addominali. In alcuni casi, può comparire anche una lieve febbre. La malattia tende a risolversi senza gravi conseguenze e generalmente si guarisce in 1-2 giorni. L’unico accorgimento importante è mantenere una buona idratazione per contrastare la disidratazione causata da vomito e diarrea, una complicazione per bambini e anziani.

Come si cura

Poco conosciuti i meccanismi di immunizzazione, l’immunità dura solo alcuni mesi e lo stesso individuo quindi può essere infettato dal virus più volte.

Come si trasmette e come si previene il Norovirus

Il virus è estremamente contagioso, si trasmette tramite acqua o cibo infetti, ma anche per contatto con superfici contaminate: sono sufficienti appena 10 particelle virali per causare un’infezione.In molti casi, la contaminazione è stata attribuita alle cisterne di raccolta dell’acqua o a piscine e fontane, e le epidemie sono spesso associate al consumo di frutti di mare crudi, insalate, frutti di bosco, acqua contaminata, cibi freddi, germogli, erbe e spezie. A causa della sua capacità di sopravvivere nell’ambiente, dove può continuare a replicarsi e diffondersi anche fino a due settimane dopo la prima infezione, i norovirus sono particolarmente difficili da contenere. Per questo motivo, è fondamentale adottare rigide misure igieniche per prevenire e limitare la loro diffusione. Tra le principali raccomandazioni, è essenziale lavarsi accuratamente le mani prima di manipolare alimenti, evitare di lavorare o di entrare in contatto con il cibo quando si è malati, in particolare se si soffre di gastroenterite, e per almeno tre giorni dopo la guarigione.

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