La scheda
Che cos’è l’udienza preliminare?
L’udienza preliminare è quella fase prevista dal diritto processuale italiano che si tiene di fronte al GUP, il Giudice dell’Udienza Preliminare. Serve a chiarire la fondatezza, anche ai fini procedurali, dell’accusa; a dirimere il giudizio tra l’apertura del dibattimento (mediante rinvio a giudizio) o sentenza di non luogo a procedere; a ricorrere ad alcuni riti abbreviati speciali – il patteggiamento e il rito abbreviato – per i quali l’udienza diventa luogo di celebrazione. L’udienza viene aperta dal rinvio a giudizio ai danni dell’indagato richiesto alla fine delle indagini preliminari dal pubblico ministero. Non si ricorre a questa quando, per la sua gravità, il reato in questione prevede la citazione diretta a giudizio.
La discussione viene aperta dalla presentazione dei risultati e degli elementi di prova raccolti nelle indagini preliminari da parte del pubblico ministero. Possono prendere parola l’imputato – che può fare dichiarazioni spontanee o richiedere di essere sottoposto a un interrogatorio – i difensori di parte civile, il responsabile civile, la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria e l’imputato. Il pubblico ministero e i difensori possono replicare prima di illustrare le rispettive conclusioni. L’udienza si chiude con la decisione del GUP che può emanare decreto di rinvio a giudizio o sentenza di non luogo a procedere. Il giudice può anche incaricare ulteriori indagini da compiere o disporre l’assunzione delle prove.
L’udienza non è un evento pubblico, si svolge in camera di consiglio, alla presenza inderogabile del pubblico ministero e dell’avvocato difensore dell’imputato.
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