A fine partita Josh Adams si è avvicinato ad Ange Capuozzo. Il gallese, nominato Man of The Match, ha voluto cedere il premio all’italo-francese di 22 anni che con un’azione decisiva, spericolata e clamorosa, ha permetto all’Italia di battere i padroni di casa a Cardiff e di rompere un digiuno che durava da 36 partite. Galles-Italia, andata in scena sabato scorso al Millennium Stadium, resterà nella storia del rugby italiano.

Capuozzo, 22 anni, è l’ultima e incoraggiante scoperta del rugby azzurro. Ha solo 22 anni e si è già imposto come un protagonista. Dopo le due prestazioni del Sei Nazioni è destinato a essere il nuovo volto dell’Italia della palla ovale. L’esordio soltanto la settimana scorsa contro la Scozia: 35 minuti e due mete. Sabato scorso è partito titolare. Grazie alla sua prestazione l’Italia è uscita da un tunnel lungo sette anni.

Classe 1999, appena 70 chili, nato a Le Pont de Claix, alla periferia della città. I nonni erano originari di Napoli, la famiglia emigrò in Francia durante la Seconda Guerra Mondiale. Lavoravano nell’industria dei guanti nel quartiere italiano di Grenoble. Uno zio commercia caffè. La famiglia Capuozzo aveva una cultura prettamente calcistica, come ha raccontato a Metà dell’altro mondo della Gazzetta dello Sport. Tifano tutti Napoli. Ange ha cominciato a cinque anni a giocare a rugby, a dieci è passato al Grenoble.

Credo comunque che la cosa che mi ha attratto di più sia il contatto. Sono un ragazzo molto energico. E poi ho girato praticamente tutti i ruoli dei trequarti. Prima come nove, poi da apertura, due anni estremo, poi anche centro e ala. Ora però sento che il mio posto è quello di estremo, lì ho fatto le mie performance migliori”. Capuozzo è fidanzato con una ragazza francese che si chiama Emma. È diplomato in economia ed è istruttore sportivo. Studia Commercial Technology ed è appassionato di yoga e di golf.

È considerato uno dei talenti del campionato francese. Veloce, grande accelerazione, taglia piccola. Scelse di vestire la divisa azzurra, decisiva per la sua carriera. Al Mondiale under 20 del 2019 era arrivato da mediano di mischia. Il commissario tecnico Fabio Roselli gli chiese di provare da estremo. E lui accettò. “Di fatto la mia carriera è iniziata lì”. La ribalta è arrivata con il Sei Nazioni, già con la doppia metà nel 22-33 contro la Scozia. La sua serpentina allo scadere della partita di Cardiff ha fatto impazzire gli italiani. Erano sette anni che l’Italia non vinceva un match del Torneo. Partito da metà campo l’esterno del Grenoble ha consegnato una meta a Padovani con successiva trasformazione di Garbisi. “Oggi hai vinto tu, non io”, gli ha detto Adams consegnandogli il premio a fine partita. L’Italia ha chiuso comunque ultima nella competizione ma i quattro punti con il Galles resteranno nella storia.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.