Una “lettera d’amore” affidata al Corriere della Sera quella di Eva Duringer, ex moglie di Roberto Cavalli, lo stilista scomparso nella sua Firenze all’età di 83 anni dopo un lunga malattia. Eva Cavalli, che oggi ha 64 anni, è stata la seconda moglie del celebre stilista conosciuto nel 1977: lei aveva già vinto miss Austria e partecipava a miss Universo dove Cavalli era giudice.

Eva Duringer, l’incontro con Cavalli, l’amore e i tre figli

Duringer diventerà nel 1980 la seconda moglie di Roberto Cavalli dopo la fine del primo matrimonio con Silvana Cavalli, donna conosciuta a scuola dallo stilista e dalla cui relazione sono nati i figli Tommaso e Cristina. Nel 1980, come detto, il matrimonio con la modella, stilista e imprenditrice austriaca, al fianco di Roberto Cavalli negli anni d’oro della sua casa di moda. Ben 19 anni di differenza tra Roberto Cavalli e l’ex moglie Eva Duringer. Dalla loro unione sono nati tre figli: Rachele, Robert e Daniele. Poi la fine della relazione e nel 2014 l’incontro con Sandra Nilsson dalla quale avrà il sesto e ultimo figlio, Giorgio (come il papà morto durante la seconda guerra mondiale per mano dei nazisti), nato poco più di un anno fa.

Tornando a Eva Cavalli, la donna ha affidato al Corriere della Sera una lunga lettera d’amore dopo aver appreso, in ospedale, della scomparsa dell’ex marito. Anche lei infatti era ricoverata in ospedale per un intervento. Nelle scorse ore è stata dimessa e andrà a Firenze a dare l’ultimo saluto a Roberto Cavalli.

La mia lettera d’amore a Roberto mai spedita

Mio caro, abbiamo condiviso insieme 40 anni della nostra vita e ci siamo sempre sostenuti.
Non ho mai fatto né pensato a quello che piaceva a me, preoccupandomi sempre e solo di quello che avresti voluto tu. Per una vita, tu cominciavi una frase e io la finivo. Tu avevi un’idea e io la realizzavo.
Ed è così che siamo arrivati al successo. Poi, improvvisamente, si sono invertiti i ruoli: io spingevo e tu frenavi, desideroso di mettere al sicuro il nostro amore e la nostra famiglia. Pensavi e temevi che quel successo travolgente avrebbe potuto danneggiare l’equilibrio della nostra famiglia, e purtroppo avevi ragione.

La nostra azienda è sempre stata una famiglia allargata e sono tantissime le persone alle quali oggi voglio dire grazie. Tanti ci hanno sostenuto e aiutato nella splendida avventura che abbiamo vissuto, sempre alla ricerca del bello.
Tenendoci per mano abbiamo esplorato il mondo, abbiamo conosciuto centinaia di persone, molte delle quali sono rimaste veri amici. Insieme abbiamo fatto sognare con la nostra moda. “More is more” era il nostro motto e sorprendere ed entusiasmare il nostro obiettivo. Tu eri il cowboy al galoppo. Io dovevo tenere le redini. “Il nostro successo nasce dall’eccesso”, lo dicevi sempre. A me spettava il compito di dare sostanza alle tue spavalderie.
In due è più facile scalare una montagna, in due ci si completa e la creatività trasforma tutto in una grandissima magia. Insieme abbiamo realizzato le imprese più pazze.

Oggi voglio dirti una cosa che non ti ho mai detto:
Sono grata ogni giorno della mia vita di averti incontrato e di essere riuscita a creare insieme a te il nostro mondo.
Un dei sogni che è ormai irripetibile. In un mondo quello del fashion, che oggi rincorre solo numeri, noi abbiamo creduto nel valore della creatività e ricordando quanto tu amassi i giovani, mi auguro che la tua lezione di stile serva a tutti coloro che amano e credono nella forza della Moda.
Mi hai sempre detto: “Se facciamo bene, il successo arriverà”. Io ero timida ma tu mi hai dato il coraggio, e anche se negli ultimi anni il nostro amore è cambiato e non siamo stati più una coppia, il sentimento che mi lega a te è ancora più grande. Ti ho conosciuto che ero una ragazzina, mi hai insegnato tutto, con te sono diventata madre dei nostri bellissimi tre figli, mi hai spinto a trovare il mio talento e le mie passioni, e insieme abbiamo creato uno stile che rimarrà nella storia.
Sei sempre stato, e resterai per sempre nei miei pensieri e nel mio cuore, quel leone che non è mai voluto stare in gabbia, volendo correre in libertà: “freedom”, come la chiamavi tu.
Continua il tuo viaggio e resta quell’uomo unico ed eccezionale che sei sempre stato.
Io e te X sempre
EVA

Redazione

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