Non si finisce di occuparsi di un libro antisemita con la prefazione di Gratteri – La Strage di Stato – che subito, voltato l’angolo, ce n’è dietro un altro su cui sarebbe un peccato lasciare i riflettori spenti. Cosa nostra Spa, uscito nel luglio 2020, di cui è autore il consigliere togato del Csm Sebastiano Ardita, è stato presentato in pompa magna da Nino Di Matteo e Nicola Gratteri a Catania l’estate scorsa, dribblando le restrizioni del Covid. L’evento di presentazione venne ospitato dall’Associazione Falcone e Borsellino, che edita la testata Antimafia Duemila. Promotore dell’associazione, che non ha alcun legame con le famiglie degli interessati, e direttore della testata è Giorgio Bongiovanni. Il nome è noto per chi segue la polemica pubblicistica giudiziaria, anche se non a tutti sono note le sue imprese collaterali. Meritano attenzione.

Non tutti sanno che Giorgio Bongiovanni cura anche il sito “The Bongiovanni Family”, che allarga l’alone famigliare ad una fratellanza universale, cui si richiama in nome delle divinazioni di cui è portavoce, incaricato direttamente – nientemeno – dalla Madonna. Con Maria Vergine il direttore di Antimafia Duemila ha un rapporto speciale, una relazione quasi intima. È sempre lei a chiamare. La prima volta nell’Aprile del 1989, «quando ebbe le prime apparizioni della Madre Santissima che lo chiamava a Fatima», come si legge sul suo sito. Per uno che coltiva questo genere di rapporti celesti, la chiamata a Catania per presentare il libro insieme con Gratteri cosa volete che sia? Ben poca cosa. Bongiovanni ascolta sì i magistrati, ma con l’orecchio sinistro. Per il resto è proteso verso l’alto: quando non riceve incarichi dalla Madonna, riesce a captare comunque «la voce degli extraterrestri», come pure recita il suo sito.

Dal cielo spirituale a Marte il passo è breve. «Mi è stata affidata una missione celeste», sintetizza. Quale, è arduo decifrare. Illuminare chi vaga nell’oscurità, viene detto. E dunque ci illumina: leggiamo sue appassionate disquisizioni sul “popolo Eletto”. Che non sono gli Ebrei, spiega Bongiovanni. Sono gli abitanti di Atlantide. Purtroppo scomparsi, inabissatisi prima di potergli dare ragione. A conferma delle sue verità, l’amico di scorribande letterarie di Nino Di Matteo e Nicola Gratteri, mostra il suo corpo: ha le stigmate, le sue mani sanguinano, i segni che ne fanno un prescelto divino sono evidenti. Inconfutabili. E nessuno starebbe a occuparsi di guardarci troppo dentro se il messaggero Celeste, lo “Stigmatizzato”, come egli stesso si definisce, non si occupasse anche di antimafia, portando avanti dalla sua trincea di Sant’Elpidio a Mare, provincia di Fermo, nelle Marche, un portale di informazione che evidentemente viene letto e apprezzato da pezzi influentissimi della magistratura.

Antimafia Duemila la sa lunga, d’altronde, e lo dice nella sua mission: «Il nostro principale intento è di riportare le informazioni che riguardano le maggiori mafie che infestano il nostro Paese: Cosa Nostra prima di tutte e poi ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita, e soprattutto di spiegare come queste agiscano e proliferino in stretta connessione con il potere politico, economico, istituzionale deviato e occulto». La lotta contro il Male deriva quindi da una missione salvifica superiore, anzi: sovrannaturale. E non sappiamo se è in questa veste di angelo liberatore che Bongiovanni figura nelle foto facilmente reperibili in rete a fianco di Gratteri e Di Matteo. Certamente c’è qualcosa che li accomuna, oltre a una innata sintonia.

La ricerca ossessiva di complotti da disvelare, per esempio. La necessità di fare luce sulle trame oscure, sui poteri “deviati e occulti”. Per ora senza troppo successo, è vero. Nei suoi primi 21 anni di attività Antimafia Duemila non ha messo a segno colpi memorabili alle mafie: vive l’essere antimafia un po’ a modo suo, diciamo. E anche in questo coltiva bene le sue compagnie. Non sappiamo se insufflato dagli extraterrestri o dalla Madonna, Bongiovanni chiede di inginocchiarsi a pregare per Di Matteo: «Le narrazioni prendono a volte la piega del passato, come se Di Matteo non ci fosse più. Grazie a Dio questa volta non è questo il caso. Chiediamo a tutti i suoi amici, che crescono ogni giorno di più in Italia, di essere vigili e attenti, di essere solidali e di appoggiare anche gli altri magistrati come lui», si legge su Antimafia Duemila.

Verso Gratteri, il nostro ha una venerazione: «Siamo tutti con Gratteri», titola cubitale Antimafia Duemila. Anche l’ultima creatura di Bongiovanni, l’associazione “Il Sicomoro”, dedica a Gratteri degli Osanna. Segue richiesta di donazioni via PayPal. Ma si accettano anche Visa e American Express. Perché fare antimafia come si deve è costoso e la solidarietà dei fedeli, se non fa guadagnare giustizia in questa vita, la mette al riparo in quella prossima, ultraterrena. Chissà se Gratteri, tra tanto indagare, ha avuto il tempo di verificare anche chi sono gli amici con cui si accompagna in pubblico.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.