Avanti! della Domenica
Consiglio Ue. Accordo storico sul tetto del Gas, vince l’Italia di Draghi
Al termine di una partita tiratissima, piena di colpi di scena e diversi colpi bassi, all’alba di ieri mattina è stata fischiata la fine dell’incontro. E l’Italia, come da tradizione calcistica, ha vinto contro l’avversario tedesco, per 2 a 1. Non era uno scontro a due, anche se indubbiamente le due principali economie manifatturiere del Continente europeo, grandi divoratrici di energia e di gas, erano le più esposte. Insieme all’Italia, con giocate pregevoli e qualche affondo, hanno giocato anche francesi e spagnoli. Mentre, a dar manforte ai teutonici, c’erano i temibili olandesi e gli ostici scandinavi.
Alla fine, Draghi, che partecipava al suo ultimo Consiglio Europeo, può definirsi soddisfatto. E con lui, gli altri leader dei 14 Paesi dell’Unione che hanno tifato per il tetto al prezzo del gas. Senza il quale le nostre economie rischiavano di avvitarsi in una spirale recessiva assai pericolosa. Dunque, il Consiglio Europeo decide di porre il tetto al prezzo del gas, sia pure temporaneo, di ultima istanza e che non metta a repentaglio le forniture. Draghi, insomma, ha imbracciato nuovamente il suo bazooka e sparato un razzo potentissimo nel cuore del mercato finanziario del gas di Amsterdam, quel TTF che sta togliendo il sonno a tanti operatori economici e milioni di famiglie di tutta Europa, da diversi mesi in qua.
Pronunciando il suo ormai stranoto grido di battaglia (quel “whatever it takes” che ancora risuona nei corridoi della BCE), l’ex alunno prediletto di Federico Caffè ha mostrato ancora una volta di aver appreso la lezione più importante del suo grande maestro: l’economia è scienza sociale, e non deve mai essere disgiunta dagli effetti sociali che può provocare. I tedeschi ed alleati hanno provato a pareggiare la partita con la piattaforma obbligatoria di acquisti congiunta, che costringe chi ha maggiori capacità di stoccaggio, come l’Italia, a condividere il prezioso gas con i Paesi che hanno maggiori necessità.
E però alla fine, a segnare la definitiva vittoria del fronte latino, c’è stata la raccomandazione a superare il TTF, creando un nuovo mercato più efficiente, aperto e meno esposto agli attacchi speculativi. Nel finale dell’incontro, un veloce contropiede iberico avrebbe potuto anche rendere il risultato più rotondo: si trattava d’inserire un nuovo meccanismo di garanzia reciproca, tipo Sure. Tuttavia, i francesi non hanno supportato a dovere l’azione, ed il tentativo è fallito. Peccato. Non è detto, però, che non possa andare a segno in un futuro assai prossimo.
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