Dopo le dirette Facebook fiume senza domande dei cronisti, stop alle interviste a manager e medici di ospedali e Asl campane. “Per evitare la diffusione di notizie distorte e spesso non rispondenti alla realtà, l’Unità di Crisi a partire da domani, è a disposizione con un proprio referente per fornire tutte le informazioni richieste”.

E’ quanto annuncia la Regione Campania guidata dal presidente Vincenzo De Luca. Una chiusura che arriva nel momento più delicato dell’emergenza coronavirus nella regione meridionale con il picco di contagi delle ultime settimane che ha proiettato la Campania al terzo posto in Italia per numero di attualmente positivi e al secondo per pazienti ricoverati.

L’Unità di Crisi – sempre in una nota – precisa che “non vi è alcuna emergenza relativa ai posti letto disponibili, sia di terapia intensiva sia di degenza ordinaria. Se una sola struttura sanitaria esaurisce la disponibilità di degenze (e in tempo utile ha già organizzato l’ampliamento già previsto dei posti) il dato non può essere riferito a una emergenza generale, che non esiste”.

Ad oggi – annuncia la Regione – ecco il report dei posti letto su base regionale:

Posti di terapia intensiva disponibili: 92
Posti letto di terapia intensiva occupati: 47
Posti letto di degenza disponibili: 555
Posti letto di degenza occupati: 460

FASE C ENTRO 48 ORE: 1000 POSTI LETTO – Dagli attuali 646 posti letto disponibili ai mille annunciati nelle scorse settimane da De Luca. “Si completa pienamente entro le prossime 48 ore la “Fase C” che prevede l’attivazione di 600 posti letto di degenza, 200 di sub-intensiva e 200 di terapia intensiva. Entro 48 ore tutto questo sarà operativo. E’ evidente che si lavora in maniera progressiva, in relazione alla crescita dei contagi. Sarebbe del tutto irragionevole realizzare centinaia di posti letto, riducendo altri servizi, in assenza di domanda”.

I COVID CENTER – “I Covid hospital modulari  – precisa la Regione Campania- sono pronti e possono già essere attivati in caso di necessità. Quello di Napoli ha già attivi 28 posti letto di degenza e 12 di terapia intensiva. Anche i Covid hospital di Caserta e Salerno sono pienamente funzionali e attivabili in caso di necessità (al momento non sono mai entrati in funzione, ndr). Sono destituite di fondamento le notizie secondo cui sarebbero chiusi e senza personale”.

LE FAKE NEWS E LE POLEMICHE SUL COVID CENTER – In passato, sia durante il lockdown che nei mesi scorsi, sono state diverse le notizie contestate dal governatore Vincenzo De Luca. Dalla fake news lanciata dalla trasmissione Report condotta da Sigfrido Ranucci sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’Asl Napoli 1 Centro (circostanza ad oggi mai avvenuta) alle polemiche pretestuose sugli ospedali modulari (i Covid Center, ndr) entrati in funzione a fine aprile quando i contagi di coronavirus in Campania erano (per fortuna) sensibilmente calati e i posti letto non occupati.

LA PRECISAZIONE – In una nota inviata in serata, l’Unità di Crisi della Regione Campania chiarisce: “In relazione alle richieste di informazioni sulla situazione sanitaria in Campania, e sul lavoro che vede impegnati ogni giorno con straordinario senso di responsabilità centinaia di medici e operatori, al fine di evitare strumentalizzazioni, si chiarisce che non vi è alcun bavaglio e nessuna limitazione del diritto di cronaca. In questa fase delicata, vi è solo la necessità di garantire, nella massima trasparenza, notizie oggettive, non distorte e tali da produrre ingiustificati allarmismi, e sempre rispondenti alla realtà. Per questo motivo, avendo lo scenario regionale sempre aggiornato, è l’Unità di Crisi a poter offrire questa garanzia, a vantaggio della verità e di tutti gli operatori dell’informazione”.

LA POLEMICA – Immediata la presa di posizione dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, guidato da Ottavio Lucarelli, condanna la scelta della Regione Campania: “No al bavaglio sul Covid. Il provvedimento della Regione che impedisce a medici e dirigenti della sanità pubblica di parlare con la stampa è inaccettabile così come la decisione di allontanare il TGR Campania e altre testate dall’area da mesi riservata nei pressi dell’ospedale Cotugno. Medici, infermieri, giornalisti hanno un ruolo fondamentale soprattutto in questa fase e l’informazione, con centinaia di giornalisti impegnati da mesi in strada, non può essere emarginata. Invitiamo, dunque, il rieletto presidente della Regione Vincenzo De Luca a ritirare questo atto ingiustificato e ingiustificabile”.

Non si lascia attendere anche la presa di posizione del sindacato unitario dei giornalisti della Campania (SUGC) e della Federazione Nazionale Stampa Italia (FNSI). “Un provvedimento  – si legge in una nota – che vieta a tutti i medici e dirigenti della sanità pubblica in Campania di parlare con i giornalisti. Annullate tutte le interviste programmate con testate nazionali. La postazione della Tgr Campania è dovuta uscire dall’area del Cotugno dalla quale dal marzo scorso racconta quotidianamente l’evoluzione della pandemia. È l’ultima trovata del presidente della Regione Vincenzo De Luca per accentrare la comunicazione soltanto nelle sue mani: “Per evitare la diffusione di notizie distorte e spesso non rispondenti alla realtà”.
Il governatore, che con le sue dirette tv ha sdoganato il balcone e il monologo come strumenti della politica dell’uomo solo al comando, vuole imbavagliare la stampa per impedire ai cittadini di conoscere la reale situazione dell’emergenza sanitaria. Di cosa ha paura Vincenzo De Luca? Cosa non vuole che si sappia realmente?
È evidente che il racconto che vorrebbe dare, con una voce unica, della pandemia in Campania non corrisponde alla realtà. Purtroppo in questo momento non può, come ha fatto nel recente passato, cavalcare contingenze positive dell’andamento del contagio per autocelebrarsi. I numeri sono preoccupanti e la sanità locale non è quella svizzera come vorrebbe far credere a tutti.
Dalla mascherina al bavaglio è un attimo, ma per fortuna siamo ancora in democrazia, e i giornalisti sapranno fare ancora meglio il loro mestiere, andando ad ascoltare le voci dei cittadini che ogni giorno devono patire enormi difficoltà per ottenere un minimo di assistenza sanitaria degna di questo nome”.

 

IL TWEET DI FORMIGLI – Corrado Formigli e la sua trasmissione Piazza Pulita in onda su La7 si sono visti cancellare, “senza spiegazioni”, nelle scorse ore tre interviste in programma con Cotugno, Cardarelli e Asl Napoli 1 Centro. “La Regione Campania imbavaglia i medici? Sarebbe grave mancanza di trasparenza. De Luca che dice? Giovedì ce ne occuperemo con un’inchiesta bomba. Al no del Cotugno si sono aggiunti Cardarelli e Asl di Napoli. Tutto demandato all’Unità di crisi regionale. De Luca vieta ai medici di parlare ai giornalisti. Il problema, al solito, è l’informazione. Non la situazione delle strutture sanitarie. De Luca usi più trasparenza”.

 

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