In meno di una giornata 85 operai specializzati hanno messo in piedi la prima palazzina prefabbricata che dopo Pasqua, nell’ex parcheggio dell’Ospedale del Mare, ospiterà 24 posti di terapia intensiva per pazienti Covid. Con una spesa di circa 15 milioni di euro la Regione ha realizzato a Napoli, Caserta e Salerno tre ospedali da campo. Il primo ad aprire sarà quello di Ponticelli, realizzato in un ex parcheggio dell’Ospedale del Mare: sarà attivo subito dopo Pasqua il primo prefabbricato da 24 posti letto, a cadenza settimanale saranno operativi gli altri due edifici.

A Napoli i posti di terapia intensiva saranno 72, la loro organizzazione è affidata a Pio Zanetti, responsabile della rianimazione dell’Ospedale del Mare. C’è un po’ di ritardo rispetto alla programmazione iniziale, tempo perso ufficialmente per motivi tecnici: un paio di giorni di pioggia avrebbero rallentato l’asciugamento dei massetti di cemento sui quali gli operai della Med (Manufacturing Engineering Development) di Maserà, ditta con sede in provincia di Padova, lavorano per sistemare i prefabbricati. La preparazione di base degli impianti elettrici, idrici, fognari e di gas medicali è garantita dall’azienda sanitaria cittadina che da settimane è impegnata nella realizzazione dell’ospedale da campo realizzato su un’area di 4mila metri quadrati.

Il costo dei prefabbricati per Napoli, Salerno e Caserta è di 12 milioni e 270mila euro, ma l’importo complessivo previsto dalla Regione sfiora i quindici milioni di euro. Non dovrebbe esserci alcun problema per la dotazione dei ventilatori perché l’amministrazione regionale ne dispone a sufficienza per garantire le migliori prestazioni sanitarie nelle strutture di Napoli, Caserta e Salerno. Servirà o sarà un’opera inutile, se – come prevede la Fondazione Gates – il 21 aprile la Campania dovesse essere a morti zero?

Gli specialisti della task-force campana al momento non se la sentono di escludere per i prossimi giorni un eventuale aggravamento dei contagi da Coronavirus. Superata la pandemia, i tre prefabbricati dell’Ospedale del Mare – e in tal caso c’è da capire il personale, ma soprattutto i pazienti e i loro accompagnatori dove fermeranno le auto, visto che il parcheggio è stato utilizzato diversamente – potrebbero diventare locali in cui ospitare gli uffici del 118 o potrebbero essere utilizzati come nidi per i figli dei dipendenti del nosocomio. Domande al momento inopportune e fuori luogo, ma ridiventeranno attuali una volta superata l’emergenza-Coronavirus.