La Rai con Report ha centrato il doppio o triplo bersaglio. Con la trasmissione che Sigfrido Ranucci ha organizzato con calma, incollando spezzoni di filmati ai quali ha aggiunto un sonoro “piccante” al punto giusto per affascinare i telespettatori più sprovveduti, ha fatto saltare i nervi a due manager della sanità campana: Ciro Verdoliva e Antonio Limone. Spezzoni e commenti in un mix di vero e falso che ha immediatamente spinto il direttore generale dell’Asl napoletana a chiedere, col proprio legale, smentita e rettifica. Reazione violenta e rapida – probabilmente imprevista sia dagli uomini di Report che dalla Rai – che ha provocato prima l’oscuramento della trasmissione incriminata e poi la sua ripubblicazione ma senza il passaggio più grave: quello sul commissariamento dell’Asl Napoli 1, dato per certo da Report ma in realtà completamente falso. Sì, ieri, per diverse ore Raiplay ha permesso agli utenti di rivedere le trasmissioni andate in onda, ma non il filmato di Report sulla sanità in Campania.

Potenza dell’intervento del legale di Verdoliva o (più credibilmente) conseguenza della violenta campagna politica contro il governatore Vincenzo De Luca portata avanti attaccando i suoi “pupilli”? La pandemia ha fatto sorridere, ridere e tremare i cittadini della Campania, divertiti per le battute a raffica che il presidente della giunta regionale riproponeva in continuazione su Facebook, ma li ha spesso spaventati per le forti prese di posizione che il governatore ha imposto per bloccare l’avanzata del Covid. De Luca si è confermato protagonista di qualità battendo alla grande gli altri governatori d’Italia. Messo il virus in stand–by, è partita la campagna elettorale con i Cinque Stelle impegnati in un tiro alla fune che – con l’appoggio del viceministro degli Interni Vito Crimi e del sottosegretario Carlo Sibilia – vuol far perdere l’equilibrio a De Luca. La sanità incorona il governatore? E allora ecco la notizia falsa (perché non verificata) secondo la quale il ministro Lamorgese avrebbe chiuso la pratica della commissione di accesso chiedendo al Consiglio dei ministri di commissariare l’Asl.

Si prepara, dunque, una minestra alla napoletana in cui si inserisce tutto e il contrario di tutto per annunciare quello che oggi è un falso: sarà commissaria l’azienda sanitaria più grande d’Italia. Verdoliva ha chiesto rettifica e smentita a Report mentre, nel cuore della notte, bussando al citofono del suo appartamento, qualcuno pensava bene di aggredirlo verbalmente. Episodio sul quale Verdoliva ha subito presentato un esposto. È una frizzante campagna elettorale per i Cinque Stelle, ma anche per il sindaco de Magistris che non perde occasione per “regalare rose” a De Luca: “Abbiamo evitato polemiche, ma non ci sono sfuggite le inchieste della magistratura di Santa Maria Capua Vetere e Torre Annunziata. parliamo di spese per milioni e milioni di euro sulle quali mi sembra evidente la responsabilità politica di De Luca. Stanno gestendo denaro pubblico. Io come sindaco durante la pandemia ho visto pronto soccorso chiusi, medici di base che protestavano in una foto della sanità inquietante. Come istituzioni continuiamo a dialogare nel senso della correttezza e della trasparenza”. Governatore campano e sindaco di Napoli si ritrovano nuovamente nell’inopportuno ruolo di amici–nemici, dunque.

Contro l’attacco all’Asl e a De Luca prende posizione la segreteria regionale dell’Anaao Assomed, potente sindacato della dirigenza medica. L’Anaao è stanca del continuo attacco alla sanità campana e in particolare all’Asl Napoli 1 che genera tra gli operatori e gli utenti solo destabilizzazione e un clima di costante precarietà: “Abbiamo solo bisogno di ragionare con saggezza, razionalità e attenzione sui problemi atavici e sui disastri che conseguono agli anni di sacrifici che il piano di rientro ha imposto alla sanità della nostra regione. Abbiamo bisogno di farlo tutti insieme, governante e operatori sanitari, e sempre nell’interesse dei cittadini. L’Anaao crede che sia il momento di dire, tutti insieme, basta con gli spot!”