In cinque anni di governo non è mai sbocciato il feeling tra il governatore Vincenzo De Luca e Valeria Ciarambino, capogruppo dei Cinque Stelle in Consiglio regionale. Anzi. Ora sono tutti e due al lavoro, impegnati in un tiro alla fune che, per creare seri problemi e difficoltà al presidente della giunta, ha un solo obiettivo: far commissariare l’Asl Napoli 1 Centro. Problema politico più che sanitario che vede i Cinque Stelle al lavoro con il capo politico Vito Crimi – viceministro agli Interni – e l’avellinese Carlo Sibilia – sottosegretario agli Interni – impegnati a seguire di ora in ora i movimenti del numero uno del Viminale, Luciana Lamorgese, per assicurarsi che non faccia slittare verso fine anno la decisione della commissione di accesso sull’azienda sanitaria napoletana che rischia lo scioglimento a causa di presunte infiltrazioni camorristiche.

In questa sottile guerriglia politica quasi si defila Sandro Ruotolo, neoeletto senatore (che ha aderito al gruppo misto), che sul lavoro della commissione di accesso ha presentato un’interrogazione parlamentare che fa riesplodere lo scontro che covava sotto la cenere tra il governatore De Luca e i Cinque Stelle. Operazione che punta a colpire Ciro Verdoliva, ex responsabile dell’ufficio tecnico del Cardarelli, per circa 12 anni commissario straordinario del realizzando Ospedale del Mare, poi direttore generale del Cardarelli e da qualche mese direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro.

Verdoliva è da tempo nel cuore di De Luca, come lo è stato in quello di Bassolino prima e di Caldoro successivamente che lo hanno sognato “uomo della svolta” per la ripresa dei lavori dell’ospedale di Ponticelli, inaugurato dieci anni dopo il termine fissato dal cronoprogramma. Il manager rischia di perdere l’incarico se il ministro degli Interni dovesse spingere il piede sull’acceleratore della Commissione di accesso.

Tutto cominciò nel 2014 con un’inchiesta della Procura sul San Giovanni Bosco, ospedale di pronto soccorso dove la criminalità organizzata avrebbe messo le mani sul parcheggio, sul bar, sulla ristorazione e perfino organizzando uno strano sistema di prenotazione delle visite specialistiche in ospedale. “Successivamente abbiamo chiesto al presidente Conte – ripete la Ciarambino – l’istituzione di una commissione di accesso sul San Giovanni Bosco e, siccome siamo molto critici sulla gestione della sanità e sui metodi del governatore De Luca, faremo di tutto per convincere il ministro Lamorgese a chiudere la pratica sul San Giovanni Bosco chiedendo al Consiglio dei ministri di commissariare l’Asl. Un commissario nominato dal prefetto restituirebbe una brutta fotografia del presidente della giunta regionale e dei suoi collaboratori nei confronti dei quali siamo sempre stati molti critici”.

Insomma, colpendo l’Asl e il manager Verdoliva i grillini puntano a scalfire il consenso politico di cui gode oggi De Luca. Tuttavia – è bene ricordarlo – dal 2014 ad oggi diversi direttori generali si sono alternati alla guida della grande azienda sanitaria napoletana: dall’ex generale dei carabinieri Maurizio Scoppa a Ernesto Esposito passando per Mario Forlenza. E con Verdoliva, in verità, molte cose sono cambiate in meglio.