“In questo periodo sempre più difficile”, in cui la pandemia ha portato alla nazione dolore, difficoltà economiche e “ardue sfide”, “mentre abbiamo affrontato sfide in precedenza, questa è differente. Questa volta ci uniamo a tutte le nazioni del mondo in una sfida comune, usando i grandi progressi della scienza e la nostra istintiva compassione per guarire”. Così la regina Elisabetta II, in un discorso alla nazione trasmesso in tv, registrato al castello di Windsor, sull’emergenza legata al nuovo coronavirus.

Grazie ai lavoratori del Sistema sanitario nazionale “in prima linea” nella lotta al coronavirus, “che generosamente continuano i loro compiti ogni giorno, fuori dalle loro case, a sostegno di noi tutti. Sono certa che la nazione si unirà a me, assicurandovi che ciò che fate è apprezzato e ogni ora del vostro duro lavoro ci porta più vicini al ritorno a tempi più normali”, ha aggiunto.

Grazie “a quanti di voi restano in casa” e, così, “contribuiscono a proteggere le persone vulnerabili e risparmiano a molte famiglie il dolore già sentito da chi ha perso i propri cari”, “insieme affrontiamo questa malattia e voglio rassicurarvi che, se restiamo uniti e determinati, allora la supereremo”.

La regina Elisabetta, nel discorso alla nazione sulla pandemia del nuovo coronavirus, ha detto di ricordare l’intervento che pronunciò da ragazzina nel 1940, assieme con la sorella principessa Margaret. Si trattò in quel caso del suo primo discorso. “Da bambine, parlammo qui a Windsor ai bambini che erano stati evacuati dalle loro case e mandati via, per la loro sicurezza. Oggi, di nuovo, molte persone sentiranno un doloroso senso di separazione dai loro cari. Ma ora, e poi, sappiamo, nel profondo, che è la cosa giusta da fare”, ha detto la monarca. Grazie “a quanti di voi restano in casa”, ha detto anche.

“Ce la faremo, e quel successo apparterrà a tutti noi”, “dovremmo confortarci pensando che, mentre dobbiamo affrontare ancora delle difficoltà, verranno giorni migliori. Potremo stare di nuovo in compagnia dei nostri amici, con le nostre famiglie, ci incontreremo di nuovo”.

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