Il caso
Cosa è successo alla Sapienza: botte agli studenti nel giorno del governo Meloni
«Ci hanno impedito di appendere uno striscione all’entrata della facoltà per questo ci hanno manganellato». Il giorno in cui la premier Giorgia Meloni intasca la fiducia alla Camera, all’Università la Sapienza di Roma le proteste del collettivo Cambiare Rotta finiscono con due feriti e due fermati nel corso dei tafferugli. La protesta era stata organizzata contro la presenza nella facoltà di Scienze Politiche del deputato FdI Fabio Roscani e di Daniele Capezzone.
Gli universitari hanno provato ad avvicinarsi all’ingresso della facoltà per appendere uno striscione ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine. «Hanno ferito alcuni ragazzi», dicono gli studenti che hanno preso parte alla manifestazione. In un video che sta facendo il giro delle chat studentesche è visibile uno studente bloccato e ammanettato da un agente in borghese. Il giovane è stato poi portato nei locali della facoltà universitaria mentre dalla folla degli studenti si alzava il coro «fuori i fascisti dall’università». La rettrice Antonella Polimeni ha dichiarato che «l’università deve essere un luogo in cui si studia, si cresce, in cui bisogna incontrarsi e confrontarsi, ma non scontrarsi fisicamente. Condanniamo ogni forma di violenza e garantiamo, ad ogni individuo che agisca secondo i Principi costituzionali, il diritto a manifestare liberamente le proprie opinioni nel rispetto della pluralità delle idee». Una cosa è certa: il clima è subito cambiato.
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