Memore dell’impennata di casi di contagio da Coronavirus dell’estate, il Governo per le vacanze estive ha un unico obiettivo: evitare che gli spostamenti per il Natale possano produrre una nuova ondata. Sarebbe la terza, visti i risultati positivi delle ultime settimane che farebbero presagire che la divisione in tre colori dell’Italia stia portando i suoi frutti.

A metà agosto ci fu il picco dei contagi, probabilmente con la complicità degli spostamenti estivi. Per questo motivo il Governo si muove con la massima prudenza. “Le misure stanno funzionando, dobbiamo continuare così”, ripete il ministro della Salute Roberto Speranza che oggi vedrà ministri e capidelegazione per affrontare le questioni più controverse legate proprio ai divieti e alle misure da imporre per Natale e Capodanno. E per stabilire se sia più opportuno emanare un unico decreto valido fino al 2 gennaio lasciando aperta l’eventualità di ordinanze più restrittive se ce ne fosse la necessità. Oppure far valere il Dpcm due settimane e poi firmarne un altro il 20 dicembre.

E dalle parole di Giuseppe Conte e del ministro Speranza si intravedono le novità che potrebbero essere introdotte nel nuovo Dpcm che potrebbe entrare in vigore già il 4 dicembre.

GLI SPOSTAMENTI TRA REGIONI – Durante le feste “saranno autorizzati soltanto gli spostamenti strettamente necessari” ha detto Speranza, lasciando intravedere l’ipotesi di un blocco totale degli spostamenti tra regioni anche se l’Italia dovesse essere diventata per lo più zona gialla. Si va verso la chiusura delle piste da sci come da giorni ripete il Premier Conte. Ma albergatori e operatori turistici chiedono a gran voce che sia consentito comunque il soggiorno in località di mare e montagna. Ma si stanno valutando alcune deroghe.

PARENTI STRETTI – Se la curva epidemiologica sarà davvero molto bassa, è possibile che sarà consentito il ricongiungimento familiare per celebrare i giorni delle festività, ma solo tra genitori e figli, coniugi e partner conviventi, anche a chi non è residente o domiciliato in quell’abitazione. L’Italia potrebbe seguire l’esempio della Germania che ha limitato a 10 i posti a tavola per il cenone.

SECONDE CASE – Non è ancora chiaro se sarà possibile raggiungere le seconde case per le festività natalizie. Resta un nodo da sciogliere e la risposta potrebbe arrivare verso il 3 dicembre, a ridosso dell’uscita del nuovo dpcm.

NEGOZI – I negozi potrebbero riaprire in base alle nuove definizioni dei colori delle regioni ma l’arrivo del natale potrebbe portare a nuove aperture. I negozi potrebbero allungare l’orario di chiusura fino alle 22 per consentire così un maggiore scaglionamento degli ingressi. Già la nuova ordinanza del governatore Zaia potrebbe essere un esempio: In tutti gli esercizi al dettaglio, fino ai 40 metri quadrati di superficie di vendita può essere presente un cliente; fino ai 250 metri quadrati. un cliente ogni 20 metri quadrati.; sopra i 250 metri quadrati, uno ogni 30. Nelle code di attesa va rispettato il distanziamento di almeno un metro, e il gestore è responsabile del controllo, anche dell’esterno, apponendo all’ingresso strumenti e apparecchi che indichino il numero massimo delle presenze consentite.

BAR E RISTORANTI – Al momento si continua invece ad escludere una riapertura di bar e ristoranti dopo le 18 come si era ipotizzato una settimana fa, quando il governo aveva promesso ai governatori di poter concedere alcuni allentamenti sui locali pubblici. Una marcia indietro dovuta ai timori di far aumentare i contagi che esclude anche le aperture a pranzo nelle zone arancioni.

COPRIFUOCO – L’allungamento degli orari dei negozi porterà inevitabilmente a uno slittamento del coprifuoco di almeno un’ora. “Il coprifuoco dopo le 22 c’è anche per la messa”, ha detto Speranza su La7 a Di martedì, salvo poi specificare che “sarà fatta una nuova valutazione relativa al Natale”. A meno di peggioramenti improvvisi della situazione c’è infatti la volontà di far slittare il coprifuoco il giorno di Natale e quello dell’ultimo dell’anno a dopo le 24.

Redazione

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