È una malattia cronica, praticamente incurabile quella di cui soffre Francesca Neri e della quale ha parlato lei stessa in un’intervista a Il Corriere della Sera. Cistite interstiziale. Provoca dolori acuti. “È durata tre anni la fase acuta, non ne sono fuori, non si guarisce: impari a gestirla e a non provocarla in modo che non sia invalidante. I primi due anni, io che non credo ai social, sono stata in una chat di donne che soffrono questa patologia. Un po’ come gli alcolisti anonimi? Sì – sorride – esatto”. L’attrice ha scritto un memoir sulla sua vita che parla anche della malattia.

La cistite interstiziale, o dolore pelvico cronico, è una disfunzione a carico delle pareti pelviche che rende difficile e continui l’urinare. L’infiammazione cronica della vescica, come si legge sull’Humanitas Research Hospital, può colpire persone di qualsiasi età e sesso, ma è più frequente nelle femmine in un rapporto di 7 a 1. Le sostanze irritanti contenute nelle urine aggrediscono le pareti vescicali e innescano un processo infiammatorio. Può essere associata a sindromi come la vestibolite vulvare, le fibromialgie e il colon irritabile. Non è causata da stress e può causare ansia e depressione o altri disturbi psicologici. Le cause non sono in realtà del tutto chiarite e possono derivare da un’infezione delle vie urinarie, un intervento chirurgico, una malattia virale o un progressivo indebolimento del rivestimento delle pareti vescicali fino all’assottigliamento di questo strato protettivo.

I sintomi principali sono simili a quella della cistite, e quindi associati a uno stimolo impellente a urinare e al dolore durante la minzione. Il dolore può interferire e ostacolare la vita sessuale dell’individuo. L’evoluzione è lenta ma progressivamente ingravescente. Per la diagnosi non esiste un esame preciso; si può ricorrere a esami delle urine ed ecografie per escludere altre patologie vescicali, sull’uretrocistoscopia per evidenziare emorragie e ulcere, sulla biopsia della vescica per un esame istologico per escludere patologie più gravi nonché la presenza e il grado di infiammazione provocato dalla cistite interstiziale.

“Per curare la cistite interstiziale – si legge sul sito di Humanitas – può essere necessario combinare una pluralità di trattamenti. Le terapie possono essere orali, con farmaci che contribuiscono a riparare la mucosa vescicale danneggiata, nonché antidepressivi, antinfiammatori, analgesici, antistaminici. Terapie endovescicali, con instillazione di glicosaminoglicani. Soluzioni a base di acido ialuronico e condroitinsolfato che possono migliorare la sintomatologia. In ogni caso, una diagnosi precoce è fondamentale per evitare danni irreversibili e per individuare il prima possibile una terapia idonea”.

La malattia si può anche rallentare e bloccare, come specifica Monia Marturano, direttrice del Policlinico universitario Gemelli Irccs di Roma a La Repubblica. “La dieta è un fattore importante – dice la dottoressa – Proprio perché lo strato che impermeabilizza la vescica si assottiglia fino a scomparire, esponendo dunque la vescica alle aggressioni, bisogna evitare alimenti ad alta acidità, come agrumi, pomodoro, alcolici, bevande gassate, alcuni tipi di verdura. Non fa bene alla vescica neanche il freddo, compresa l’aria condizionata, o il caldo eccessivo. Bisogna ricordare che questa è una malattia infiammatoria cronica con una componente neurologica”.

A rivelare la malattia di Neri suo marito, l’attore Claudio Amendola, in un’intervista a Verissimo su Canale 5. “Francesca fa fatica. Lotta, ha combattuto con se stessa, col suo fisico, con il suo corpo. E quando sei una persona molto intelligente riesci a trovare anche nella malattia, nello star male, un motivo per cercare della forza per poi star bene. Quando non è una malattia chiara, quando non hai una cosa che riesci a riconoscere, ma hai una difficoltà nel vivere le tue giornate, una difficoltà fisica perché è un dolore fisico enorme cerchi in qualche modo di capire”.

La stessa attrice ha quindi parlato della sua malattia in una lunga intervista a Il Corriere della Sera. Ha annunciato l’uscita di un libro, scritto da lei, un memoir dall’infanzia alla malattia, dal 5 ottobre. Si chiama Come carne viva, edito da Rizzoli. “Di fatto sono stata via per tre anni, però c’ero, ero lì in casa con loro, ed è la cosa più terribile. Ho accarezzato l’idea del suicidio. Ho passato mesi a giocare a burraco online di notte. Il mio lockdown è durato tre anni. E quando è arrivato per tutti, con la pandemia, sono stata meglio perché condividevo la situazione degli altri”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.