Nelle ultime settimane sta destando preoccupazione in Italia l’aumento dei casi di listeriosi alimentare. Si tratta di un batterio che colpisce chi mangia alimenti contaminati dal batterio Listeria monocytogenes. Il focolaio sarebbe partito da un’ azienda che produce wurstel di carne avicola commercializzata con differenti marchi. L’attenzione era alta già dal 2020 e il Ministero ha subito posto disposto l’individuazione e il ritiro dal mercato di tette le confezioni contaminate.

Secondo quanto riportato da Repubblica che cita dati del Ministero, negli ultimi mesi ci sarebbero stati “tre decessi di persone in condizioni di fragilità per età e patologie concomitanti”. Due di questi erano già noti all’inizio di luglio e sono avvenuti tra Lombardia ed Emilia-Romagna. I casi invece, in base agli approfondimenti di un gruppo di lavoro creato per fronteggiare l’emergenza, sarebbero stati 66, una parte dei quali sono finiti in ospedale.

Il Ministero della Salute sottolinea che “l’azienda ha avviato tutte le misure a tutela del consumatore con il ritiro dei lotti risultati positivi (1785417 e 01810919) e, in applicazione del principio di massima precauzione, di tutti quelli prodotti prima del 12 settembre 2022. Ha inoltre messo in atto una comunicazione rafforzativa di quanto già indicato sui prodotti direttamente nei punti vendita. Al momento sono in atto ulteriori indagini anche su altre matrici e su altri tipi di prodotti che potrebbero essere correlati ai casi umani di listeriosi”, si legge sul sito.

Che cos’è la listeria responsabile della listeriosi?

“Listeria monocytogenes, responsabile della listeriosi, è un batterio ubiquitario che può essere presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione e può contaminare diversi alimenti come, latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati – si legge sul sito del Ministero della Salute – La principale via di trasmissione per l’uomo è quella alimentare. Bambini e adulti sani possono essere occasionalmente infettati, ma raramente sviluppano una malattia grave a differenza di soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza in cui la malattia è più grave”. L’Istituto superiore di Sanità spiega che “pur essendo meno frequente rispetto ad altre malattie trasmesse dagli alimenti, come la salmonellosi e la campilobatteriosi, ha la più alta percentuale di ospedalizzazione e di mortalità fra tutte le zoonosi”.

Quali sono i sintomi della listeria?

La gravità dei sintomi può essere variabile in base dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito. Si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o per le donne in gravidanza anche l’aborto. In generale non è pericoloso, soprattutto se si cuociono bene i cibi, ma nei soggetti a rischio – come gli immunodepressi – può avere esiti mortali.

Quali sono gli alimenti più a rischio listeria?

Listeria monocytogenes resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento, in alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (4°C). È invece molto sensibile alle usuali temperature di cottura domestica degli alimenti. Secondo quanto riportato dall’Iss, questa caratteristica di moltiplicarsi a temperature intorno ai 4°C, rende particolarmente a rischio gli alimenti pronti al consumo, vale a dire quelli che non necessitano di trattamenti di cottura/riscaldamento prima di essere mangiati, poiché il batterio potrebbe moltiplicarsi e raggiungere livelli potenzialmente pericolosi durante la conservazione in frigorifero. “La possibilità che Listeria monocytogenes si moltiplichi negli alimenti è anche legata alle loro caratteristiche fisico-chimiche – si legge sul sito dell’Iss – Alimenti più ‘secchi’ e più acidi (es. formaggi stagionati, salumi stagionati) ostacolano la sua moltiplicazione, rispetto ad alimenti più umidi e meno acidi (es. formaggi freschi, salmone affumicato) che, invece, favoriscono la sua crescita”.

La listeria si può curare?

Sì, con una terapia antibiotica.

Cosa fare per prevenire la listeriosi

Il Ministero della Salute invita i consumatori a prestare massima attenzione alle corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo degli alimenti, nel caso specifico dei würstel, indicate in modo preciso nell’etichetta presente sulla confezione, che normalmente comportano la cottura prima del consumo.

L’adozione di semplici regole di igiene nella manipolazione degli alimenti, anche a livello domestico, riduce il rischio di contrarre la malattia. Il Ministero raccomanda di lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette).

Inoltre di conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi, cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta e inoltre di non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo). Infine, il Ministero raccomanda di non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.