Identificata per la prima volta in Colombia nel gennaio 2021, dove ad oggi una prevalenza del 39%, la variante Mu del virus Sars-Cov-2 è stata segnalata nel report settimanale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità lo scorso 30 agosto, e denominata con il lignaggio B.1.621.

Si tratta dunque della quinta variante di interesse, o per meglio dire Voi, segnalata dopo l’emergere del virus dalla Cina: le altre cinque sono la Eta, Iota, Kappa e Lambda. Diverso invece il caso delle Voc, le varianti classificate come “preoccupanti”: tra queste ci sono le più ‘note’ Alpha (rilevata per la prima volta nel Regno Unito a settembre 2020) Beta (rilevata per la prima volta in Sudafrica nel maggio 2020) Gamma (rilevata per la prima volta in Brasile nel novembre 2020) e Delta (rilevata per la prima volta in India nell’ottobre 2020).

Sebbene la prevalenza globale della variante Mu tra i casi sequenziati sia diminuita e sia attualmente inferiore allo 0,1%, “la prevalenza in Colombia (39%) ed Ecuador (13%) è costantemente aumentata”, spiega l’Oms nel suo bollettino sulla pandemia.

L’Organizzazione mondiale della sanità a proposito della variante Mu sottolinea che “ha una costellazione di mutazioni che indicano potenziali proprietà di fuga immunitaria”. Non solo: dai dati preliminari sembrerebbe che la nuova variante possa eludere le difese immunitarie in modo simile alla variante Beta scoperta per la prima volta in Sud Africa, ma questa circostanza preoccupante dovrà essere confermata da nuovi e più estesi dati.

Non a caso l’Oms nel suo bollettino specifica che “l’epidemiologia della variante Mu in Sud America, in particolare con la co-circolazione della variante Delta, sarà monitorata per i cambiamenti”.

Oltre al Sud America, casi di infezione da variante Mu sono stati segnalati nel Regno Unito, in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone e a Hong Kong.

Redazione

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