Per l'anarchico si è aperta la strada a una riduzione di pena
Cospito interrompe lo sciopero della fame dopo 6 mesi, la scelta dopo il verdetto della Corte Costituzionale
Alfredo Cospito, l’anarchico al 41 bis condannato all’ergastolo per l’attentato con pacchi bomba alla scuola dei carabinieri di Fossano, che non provocò morti e nemmeno feriti, ha interrotto lo sciopero della fame iniziato nell’ottobre dello scorso anno. La decisione è stata comunicata al Tribunale della Sorveglianza di Milano e, al momento, non è stata motivata: “Io sottoscritto Alfredo Cospito comunico di voler sospendere lo sciopero della fame”, la breve dichiarazione su un modello prestampato apposito per le comunicazioni fra detenuti e magistrati.
Una scelta che arriva nel giorno della visita del medico di fiducia Andrea Crosignani, che è andato a trovarlo presso l’Ospedale San Paolo di Milano dove la ripresa dell’alimentazione andrà attentamente monitorata dai medici.
Nella giornata di martedì erano arrivate invece le prime incoraggianti notizie sul fronte giudiziario per il 55enne esponente della Federazione Anarchica Informale. La Corte Costituzionale ha infatti aperto uno spiraglio per Cospito, decidendo che non concedere le attenuanti all’anarchico sarebbe contrario alla Carta e aprendo così la strada per la non applicazione dell’ergastolo.
La Corte, come scrive nel suo comunicato dopo la camera di consiglio, ha preso una decisione “in continuità con i suoi numerosi e conformi precedenti” e quindi ha bocciato come “costituzionalmente illegittimo” l’articolo del codice “nella parte in cui vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell’ergastolo”.
Secondo la Corte, “il carattere fisso della pena dell’ergastolo esige che il giudice possa operare l’ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso art. 69. Conseguentemente, il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell’ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva”.
Si apre ora la possibilità anche di scontare una pena meno severa, tra i 20 e i 24 anni, per l’anarchico, da 6 mesi in sciopero della fame. “Apprendiamo finalmente una notizia incoraggiante per tutti e tutte coloro che quotidianamente sono chiamati ad applicare il diritto o a subirne l’applicazione. La decisione di quest’oggi della Corte costituzionale restituisce finalmente dignità alle questioni giuridiche sottese alle vicende umane, non ultima quella di Alfredo Cospito”, era stato il commento del difensore dell’anarchico Flavio Rossi Albertini.
A causa dell’astensione dal cibo, Cospito aveva cominciato a manifestare problemi di salute, come una fibrillazione cardiaca e un deficit neurologico a un piede per la mancanza di vitamine. Su consiglio del suo medico di fiducia, Cospito aveva ripreso da giorni ad assumere gli integratori che aveva sospeso e a nutrirsi con brodo vegetale e bustine di formaggio, un’alimentazione blanda consigliata dai sanitari per non creare uno choc all’organismo privato per così tanto tempo del cibo solido.
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