Il crac della Silicon Valley Bank, la banca americana del ‘tech’, sta continuando a far tremare i mercati. È notizia di ieri lunedì 13 marzo, il clamoroso tonfo in Piazza Affari e delle Borse mondiali, oggi, martedì 14 marzo, sembra esserci una tregua sui mercati, con Milano che riapre in positivo dopo le perdite di ieri. Ma anche le piazze asiatiche rimangono col fiato sospeso.

La Bce sembra intenzionata a rialzare ulteriormente i tassi di interesse di 50 punti, una mossa che oltre a mettere a dura prova imprese e chi ha un mutuo, ha avuto un ruolo (in questo caso determinato dalla Fed) nel crac della banca Svb. Christine Lagarde dovrebbe comunque confermare il rialzo dei tassi.

Il colosso del rating Moody’s ha messo sotto osservazione First Republic Bank e altri cinque istituti di credito statunitensi, in attesa di un declassamento che pare scontato. First Republic è una banca californiana fondata nel 1985 che nel 2022 ha registrato interessi attivi pari a 4,8 miliardi di dollari, con i prestiti che sono ammontati a 73,4 miliardi. “L’azione di rating odierna riflette l’elevata dipendenza di First Republic Bank dal finanziamento dei depositi non assicurati e dalle perdite non realizzate nei loro portafogli, nonché un basso livello di capitalizzazione rispetto ai peer”, ha l’agenzia di rating.

Moody’s ha sottolineato, inoltre, che la quota di depositi che sono al di sopra della soglia assicurativa della Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic) è significativa e questo rende il profilo di finanziamento della banca più sensibile ai prelievi rapidi e ampi da parte dei depositanti. “Inoltre – prosegue l’agenzia di rating – se dovesse affrontare deflussi di depositi superiori al previsto e i backstop di liquidità si rivelassero insufficienti, la banca potrebbe dover vendere attività, cristallizzando così le perdite non realizzate, che a dicembre 2022 rappresentavano il 37,7%”.

Ma sotto la lente di osservazione di Moody’s ci sono anche Western Alliance Bancorp, Intrust Financial, Umb Financial, Zions Bancorp. e Comerica. Tutti istituti di credito che la società di rating ha citato con preoccupazione riguardo la dipendenza dei prestatori dal finanziamento dei depositi non assicurati e dalle perdite non realizzate nei loro portafogli di attività. Tutte queste banche hanno registrati crolli significativi dei propri titoli quotati a Wall Street a inizio settimana: -62% First Republic, -47% Western Alliance, -28% Comerica alla chiusura di lunedì.

Redazione

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