È bastato l’annuncio che Cristina D’Avena sarebbe salita sul palco di Piazza Del Popolo a Roma per festeggiare i 10 anni di Fratelli d’Italia, per scatenare la polemica social. “Da Georgie a Giorgia ce vo’ n’attimo”, ha ironizzato qualcuno: i fan e soprattutto la comunità lgbt di cui Cristina è considerata un’icona, non hanno apprezzato la sua partecipazione all’evento del partito di Giorgia Meloni.

La polemica social su Cristina D’Avena alla festa di Meloni

“Occhi di gatto è uno dei più grandi capolavori della musica disco, mi dispiace sapere che chi la canta sarà sul palco di Fratelli d’Italia – ha detto Gabriele Piazzoni, segretario generale dell’Arcigay nazionale, come riportato dal Corriere della Sera – Forse ci si poteva aspettare un po’ più di coerenza tra le posizioni che Cristina D’Avena ha espresso sui diritti civili e la partecipazione alla festa di una forza politica che è agli antipodi rispetto alle nostra sensibilità”. Il riferimento e all’impregno che la cantante ha sempre manifestato in difesa dei diritti, contro l’omotransfobia e per il Ddl Zan che in Senato cadde sotto la “tagliola” chiesta proprio da FdI insieme alla Lega.

Per questo motivo la delusione di molti fan è stata grande. “La caduta di un mito”, “un trauma che non supererò mai”, “molto deludente”. “Se canti alla festa di un partito che vuole demolire i diritti della comunità lgbt+ poi non presentarti alle nostre serate o ad altre feste arcobaleno”, hanno scritto sui social alcuni fan. C’è anche chi ha difeso la cantante sottolineando che è libera di cantare dove vuole, “Ad agosto ha cantato pure alle kermesse del Pd”, ha detto un altro utente. “Le canzoni di Cristina sono parte dell’infanzia di tutti, senza distinzioni”, ha chiosato un altro utente.

Fiorello in difesa di Cristina D’Avena

In difesa di Cristina D’Avena è arrivato anche Fiorello: “Perchè la “D’Avena non può andare a cantare alla festa dei Fdi?”, si è chiesto Fiorello durante la puntata mattutina di ‘Viva Rai2’. Aggiungendo poi divertito: “Ai tempi del Karaoke, anche io sono stato invitato alla festa dell’Unità e ho fatto cantare tutti i comunisti e nessuno mi ha detto niente, abbiamo cantato ‘Bella Ciao'”, ha aggiunto Fiorello che subito dopo ha intonato con tutto il cast della la canzone simbolo della Resistenza. Fiorello ha dunque invitato tutti a non indignarsi per le scelte della D’Avena e ha sottolineato: “Ognuno dev’essere libero di esprimersi dove e come vuole. Io ho cantato per i comunisti e lei per la Meloni”. “Se la chiamava Letta?”, ha chiesto Fabrizio Biggio a Fiorello. “Che festeggi con Letta? Non c’è niente da festeggiare”, ha chiuso sorridendo lo showman, che nella puntata di oggi ha ospitato anche la prima uscita tv dei Santi Francesi, dopo la vittoria di XF2022.

La replica di Cristina D’Avena alle polemiche

In mattinata Cristina D’Avena ha risposto alle critiche dai suoi social. “Cari amici, ho letto nel pomeriggio di ieri, sul web, commenti e considerazioni feroci sulla mia partecipazione alla festa di questa sera, in Piazza del Popolo a Roma. Non credo serva spiegare come mi sia sentita; preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono. Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta. Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili. Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà.”.

E ancora: “Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica. Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse – questa – un’ottima occasione per dimostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che la musica unisce, include, conforta. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano. Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di Gatto, Mila e Shiro…. Sono inni di leggerezza e di fantasia… e di nessuna altra natura o pretesa”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.