Il 2023 sta per chiudersi con una promessa di novità e di originalità che interessa i principali campionati europei di calcio. Come non avveniva da molto tempo infatti Germania, Francia, Italia, Inghilterra e Spagna stanno assistendo all’avvio di stagione sorprendente da parte di una formazione capace di affacciarsi per la prima volta, o di tornarci dopo un po’ di tempo, alla ribalta dell’alta classifica.

Bologna, passo da Champions

In Italia, il Bologna di Thiago Motta occupa la quarta posizione (sarebbe qualificato alla Champions League al momento) e, domenica dopo domenica, cresce in autorevolezza e capacità di regalare ai propri tifosi un calcio tanto divertente quanto redditizio. Senza alcuni clamorosi torti arbitrali i rossoblù avrebbero qualche punto in più, il che renderebbe la classifica ancora più scintillante. Sotto le due torri ci si stropiccia gli occhi e andando indietro nel tempo, c’è chi azzarda paragoni con le formazioni di Maifredi, Ulivieri e Guidolin. A due giornate dalla fine del girone d’andata, con solo due sconfitte subite in diciassette gare, nessuno più in Italia pensa a un fuoco di paglia.

Il Nizza di Farioli non è più una sorpresa

Sembra non esserlo neppure quello del Nizza, secondo in Ligue 1, capace di totalizzare 910vittorie e 5 pareggi in 17 partite; l’ultima sconfitta contro il Le Havre ha rallentato la corsa dei ragazzi di Farioli che comunque attualmente cedono il passo in classifica soltanto al Psg di ‘Mbappé e degli sceicchi miliardari. La formazione della Costa Azzurra è guidata dal toscano Francesco Farioli, giovanissimo epigono di Roberto De Zerbi, cultore del calcio moderno e spettacolare; anche se il tabellino dei rossoneri – 17 reti fatte e solo 9 subite – lascia facilmente intuire quanto importante sia stata la fase difensiva per consolidare una classifica decisamente al di sopra delle aspettative dell’avvio.

L’anno del Leverkusen e la sfida di Alonso

In Germania sembra essere l’anno del Bayer Leverkusen, primo in classifica con 42 punti (4 in più del Bayern Monaco che però deve disputare ancora una partita); in panchina siede una vecchia conoscenza del calcio europeo, Xabi Alonso, già fortissimo centrocampista di Liverpool e Real Madrid, che lo scorso anno decise di accettare una sfida sulla carta impossibile. Al suo arrivo il Bayer era penultimo in classifica e quasi fuori dal girone di Champions League; il sesto posto finale in campionato e la semifinale di Europa League hanno indicato invece che il giovane tecnico spagnolo, alla sua prima esperienza in panchina, era l’uomo giusto al posto giusto. La conferma è arrivata nei primi mesi di questa stagione. E a Madrid c’è già chi vede in Xabi l’erede naturale di Carlo Ancelotti.

Il sogno del Villa

Le maglie amaranto e celesti di questa squadra sono impresse nella memoria dei “boomers” innamorati del calcio inglese: era il 1982 quando l’Aston Villa di Gary Shaw e Peter White conquistò la Coppa dei Campioni battendo in finale il Bayern di Monaco. Da allora nessuno squillo di tromba – eccezion fatta per due coppe di lega vinte a metà degli anni 90 – e tante delusioni; quest’anno la “claret & blue army” sembra aver imboccato il sentiero giusto sotto la guida di un autentico totem del calcio continentale, Unai Emery. Il secondo posto – condiviso col Liverpool –  ad una lunghezza dalla capolista Arsenal rappresenta un giusto premio a una formazione concreta che nelle sue file annovera giocatori importanti come Emiliano Martinez, portiere campione del mondo con l’Argentina, gli attaccanti Watkins e Diaby e il nostro Niccolò Zaniolo.

Girona, altro che low cost

Il nostro volo sull’Europa delle sorprese atterra all’aeroporto dei low cost di Barcellona: Girona. La terza squadra della Catalogna (dopo i blaugrana e l’Espanyol) conduce la Liga assieme al Real Madrid con 45 punti e non sembra aver voglia di interrompere una marcia prorompente fatta di successi netti frutto di prestazioni autorevoli; il 4 a 2 del 10 dicembre imposto al Camp Nou ai più accreditati cugini è sicuramente il fiore all’occhiello di questo avvio di stagione. Artem Dovbyk, attaccante ucraino (ce lo ricordiamo nella sfida con la nostra nazionale) 10 reti messe a segno finora, rappresenta l’uomo copertina di una squadra dove comunque non sono le individualità a spiccare; merito del lavoro di Miguel Ángel Sánchez Muñoz, da tutti conosciuto come Míchel, con lui al comando il Girona sogna di volare in Europa, anche con un volo low cost. Da quelle parti tutti conoscono come arrivare all’aeroporto.