Se Roberto Gualtieri, il sindaco dem della Capitale, ha cambiato la sua immagine pubblica, diventando il più social dei sindaci (e un bersaglio di Crozza, indice di popolarità massima per un politico) lo deve in buona parte al metodo-Cinà. Daniele Cinà, 46 anni, palermitano trapiantato a Roma, ha iniziato a lavorare con Gualtieri al MEF nel 2020.

Il Giubileo si è aperto nel migliore dei modi: le opere consegnate, i turisti aumentano e la Capitale riparte con slancio. Come e quanto incide la comunicazione nel successo di Roma Capitale?
«La comunicazione è fondamentale per valorizzare il lavoro svolto, costruire un rapporto di fiducia con i cittadini e promuovere l’immagine di Roma nel mondo. Attraverso i social, abbiamo mostrato in modo trasparente e diretto i progressi delle opere, amplificando l’impatto positivo delle iniziative: ad esempio, nel caso di Piazza Pia, abbiamo raccontato passo passo il complesso scavo ingegneristico per realizzare il nuovo sottopasso, l’imprevisto ritrovamento della lavanderia romana, fino al completamento di quest’opera straordinaria. La scelta di utilizzare i social ci ha consentito di raggiungere milioni di persone, comunicando l’ambizione della Capitale di essere una città più accogliente, dinamica e proiettata al futuro».

Il bilancio social di Roberto Gualtieri va oltre le aspettative. Ci aiuti a tracciarlo con qualche dato?
«I social del sindaco hanno registrato un notevole interessamento da parte dei cittadini: ce lo dicono i numeri. Per fare un esempio, negli ultimi 2 mesi Roberto Gualtieri ha ottenuto 14milioni di visualizzazioni su Tik Tok, a cui si aggiungono 12.792.272 impressions su Instagram, e questo fa di lui il sindaco più visto sui social in Europa. Gli algoritmi di Tik Tok e di Instagram premiano i contenuti originali e di alta qualità, ampliandone la audience al di là dei limiti dei follower: questo ha aiutato a raggiungere un pubblico molto vasto, che non si limita solo a chi segue i suoi account. In particolare, su Tik Tok il profilo del sindaco è molto apprezzato da un pubblico giovane: il 45% degli spettatori dei suoi video ha tra i 18 e i 24 anni, ed è una cosa che constatiamo anche quotidianamente, per strada, quando molte ragazze e molti ragazzi lo avvicinano, si complimentano, gli chiedono di farsi una foto insieme. Questo dimostra che non è vero che i giovani non sono interessati alla politica: una politica concreta, che risponde anche ai loro bisogni, non solo li interessa ma li appassiona!»

Gualtieri è una figura autorevole, un economista serio. È diventato anche una web star, un influencer della rete. Come è avvenuta questa trasformazione?
«Io non parlerei di trasformazione: il Sindaco rimane una persona seria e competente, ma ha affinato le sue capacità comunicative adattandole al mezzo social. Abbiamo lavorato per esaltare le sue caratteristiche: un professore cosa fa? Spiega. Un economista cosa fa? Usa i numeri. La strategia mette insieme queste sue doti (anche quelle personali di simpatia ed empatia) e le indirizza in piccoli racconti video di un minuto e mezzo che attraverso uno storytelling raccontano il cambiamento. La chiave è stata la trasparenza: i cittadini percepiscono l’autenticità del messaggio e la coerenza tra il sindaco e ciò che comunica. Questo lo ha reso autorevole e popolare anche in rete».

È stato facile portare il sindaco di Roma sulle corde di questo linguaggio più videonarrante? È ormai diventato l’Alberto Angela dei sindaci…
«All’inizio è stata una scommessa, anche contro il parere di chi non era convinto delle potenzialità dei video social, ma il sindaco si è subito mostrato entusiasta, ha creduto nella sfida e i risultati non solo ci hanno incoraggiato ma premiato. È stato un modo per lui per avvicinarsi ai cittadini, senza mai rinunciare alla profondità e alla serietà dei contenuti. La sua trasformazione in comunicatore efficace è il frutto di un lavoro che punta a rendere accessibili temi complessi attraverso storytelling accattivanti e visivamente curati. A proposito di Alberto Angela: è stato divertente girare un video che li vedeva insieme!»

Ai turisti, a chi visita Roma per il Giubileo, saranno offerti strumenti di aggiornamento e di informazione di pubblica utilità social?
«Certamente. Uno su tutti: a breve sarà disponibile Julia, una virtual assistant che utilizza l’IA per dialogare in oltre 60 lingue con turisti e cittadini, fornendo informazioni personalizzate sulla base delle richieste che riceve. Questa nuova guida turistica virtuale, la più avanzata al mondo, realizzata in collaborazione con Microsoft/OpenAI, sarà accessibile da WhatsApp, da web e dalle principali piattaforme di messaggistica e accompagnerà 35 milioni di pellegrini attesi da tutto il mondo a scoprire le meraviglie di Roma».

Il consenso dei sindaci si costruisce in risposta a una domanda complessa, di servizi molteplici nelle centinaia di città di cui è composta Roma. I social possono servire anche per la campagna di ascolto?
«Assolutamente sì. I social non sono solo uno strumento di comunicazione ma anche di ascolto e dialogo. Noi costantemente monitoriamo la rete e i social, raccogliendo segnalazioni, suggerimenti e richieste per migliorare i servizi e intervenire lì dove ce n’è più bisogno. In questo modo riusciamo a offrire risposte tempestive e mirate, in sinergia con tutti i dipartimenti e le strutture di Roma Capitale».

La PA in rete deve fare ancora molti passi avanti. Come la immagina, nel futuro? Ci sono sistemi di IA che possono aiutare chi amministra nel valutare le necessità di intervento o di risposta da dare ai cittadini?
«La PA del futuro sarà più digitale, interattiva e vicina ai cittadini. L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità straordinaria per migliorare la gestione dei dati, anticipare bisogni e personalizzare le risposte. A Roma, AMA sta già utilizzando UCRONIA (Utility, Circular Economy, Real-time, Operation, Navigation, Integration Assets), un sistema integrato e intelligente che sfrutta i dati in tempo reale e le tecnologie geospaziali per fornire analisi avanzate. Una vera e propria “rivoluzione digitale” che consente una mappatura costante di tutte le attività di igiene urbana grazie ad un flusso ininterrotto di informazioni e dati. Il tutto è governato attraverso una “Control Room” attiva 7 giorni su 7 h/24 a cui si aggiunge un “gemello digitale” (GeoDigital Twin) in costante aggiornamento che effettua le analisi territoriali e geospaziali su tutta la mappa della città. Il futuro è già qui».

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.