Economia
Dazi USA, mirano a tutti ma colpiscono più i beni che i servizi

Il saldo della bilancia dei pagamenti tra UE e Stati Uniti è sostanzialmente equilibrato. Sebbene l’UE abbia un grande surplus commerciale, superiore ai 200 miliardi di dollari all’anno, gli Stati Uniti compensano in gran parte con un surplus nei servizi. Dunque, non è corretto affermare che l’UE contribuisce al deficit delle partite correnti degli Stati Uniti.
Una specializzazione in cui gli europei si occupano interamente della produzione manifatturiera e gli americani dei servizi potrebbe essere economicamente ottimale, ma non è realistica nell’attuale contesto geopolitico. E non è solo una questione legata a Donald Trump. Ad esempio, il Digital Services Act dell’UE impone alle grandi piattaforme digitali statunitensi di moderare i contenuti. In questo caso, l’importatore cerca di imporre le proprie normative agli altri. Tuttavia, è molto più semplice imporre dazi sulle merci che sui servizi. Le merci devono attraversare un porto per entrare in un Paese, mentre la maggior parte dei servizi viene esportata in forma digitale.
Immaginiamo uno scenario in cui l’UE decida di imporre un dazio ritorsivo su X, la piattaforma di Elon Musk, sia per gli abbonamenti che per la pubblicità. Poiché X ha uffici nell’UE, è legalmente obbligata a rispettare le normative europee e, se richiesto, a pagare dazi sulle importazioni. Tuttavia, Musk e altri fornitori di servizi statunitensi potrebbero facilmente aggirare una tariffa punitiva: basterebbe chiudere gli uffici in Europa e trasferire la gestione di abbonamenti e pubblicità negli Stati Uniti o nel Regno Unito, dove le leggi dell’UE non si applicano. I servizi verrebbero comunque erogati.
Per le grandi aziende statunitensi del settore digitale, lasciare l’Europa potrebbe persino rivelarsi conveniente, liberandole sia da regolamenti che da dazi. In teoria, l’UE potrebbe cercare di bloccare l’accesso dei consumatori alle piattaforme, come fa la Cina, ma nell’era delle VPN, questa strategia sarebbe poco efficace. Questo è il problema dei servizi digitali: non rientrano facilmente nelle categorie classiche della macroeconomia, come esportazioni e importazioni. Possiamo tracciare i flussi finanziari e inserirli nella bilancia dei pagamenti, ma queste regole contabili non sono state pensate per un mondo digitale. Nella realtà, esiste una disparità enorme tra beni e servizi in termini di importanza per la sicurezza nazionale. E il mondo reale non li considera intercambiabili.
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