Trombato eccellente delle scorse elezioni politiche del 25 settembre, quando nonostante il sostegno del Partito Democratico riuscì a uscire sconfitto dalla battaglia dell’uninominale alla Camera nella ‘sua’ Napoli, Luigi Di Maio sta per trovare nuova linfa e nuova vita nella diplomazia internazionale.

L’ex ministro degli Esteri nei governi Conte e Draghi è infatti il favorito numero uno per il ruolo di inviato speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico per trattare sul prezzo di gas e petrolio.

Il gruppo di esperti indipendenti che ha ricevuto mandato dall’Unione europea di selezionare l’inviato speciale nel Golfo Persico ha indicato proprio in ‘Giggino’ il miglior candidato della quaterna di nomi giunti a Bruxelles. Nel documento notificato all’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, si legge infatti che “sulla base delle prestazioni” fornite “dai candidati si raccomanda di nominare il sig. Luigi Di Maio”.

L’ex leader politico dei 5 Stelle, poi a capo della scissione di ‘Insieme per il Futuro’ assieme ad una sessantina di fedelissimi, tutti rimasti senza seggio parlamentare per i risultati disastrosi di ‘Impegno Civico’, come è stato poi ribattezzato il partito, è stato sottoposto ad una serie di interviste e colloqui volti a stabilire le qualità dei singoli candidati.

Ma la scelta finale e il ‘suggerimento’ arrivato col voto del panel di tecnici non è vincolante: l’ultima parola spetta infatti all’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell,

Di Maio, che ha soli 36 anni, dovrà giocarsela contro una quaterna che conta anche il cipriota Markos Kyprianou, l’ex inviato dell’Onu in Libia, lo slovacco Jan Kubis, e l’ex ministro degli Esteri greco e commissario europeo all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos, per il quale Atene si sta molto spendendo. Il nome di Di Maio sarebbe uscito nelle settimane finali del governo Draghi e proprio l’ex presidente del Consiglio avrebbe dato il suo placet durante i colloqui estivi con i rappresentanti di Bruxelles.

Dopo la bruciante sconfitta elettorale Di Maio ha lasciato la guida di ‘Impegno Civico’ e cancellato alcuni profili social. Il 28 ottobre ha salutato funzionari e dipendenti della Farnesina con un post su Instagram: “La politica estera oggi incide sempre di più sulla vita quotidiana dei cittadini e deve essere in grado di interpretare i cambiamenti”.

L’indennità per questo incarico, scrive il Corriere della Sera, che prevede lo status di diplomatico con relativi passaporto e immunità, è di circa 12mila euro netti al mese, sottoposti alla tassazione agevolata Ue, oltre alla copertura di tutte le spese, staff compreso.

Redazione

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