Parla di “ultimo miglio” e dell’impossibilità di abbassare la guardia in un momento del genere. Il ministro della Salute Roberto Speranza, nel corso dell’informativa al Senato sull’emergenza coronavirus, allontana la possibilità di nuove, immediate, aperture e invita tutte le forze politiche a remare dalla stessa parte.

“In questo ultimo miglio non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Non ci sono oggi – precisa – le condizioni epidemiologiche per allentare le misure di contrasto alla pandemia. Quello che esprimo è una valutazione condivisa, supportata dai nostri scienziati, dall’Istituto superiore di sanità, dal Consiglio superiore di sanità e dal nostro Comitato tecnico scientifico”.

Speranza conferma dunque l’esito emerso già nella riunione di ieri tra i tecnici e il premier Mario Draghi in vista del nuovo Dpcm “che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile” (Pasqua è domenica 4 aprile), all’interno del quale varrà “sempre il principio di tutela e salvaguardia di diritto alla salute”.

Il ministro per cristallizzare ancora di più l’emergenza snocciola i dati europei dall’inizio della pandemia, ovvero fine febbraio 2020. “I dati, come sempre, sono più chiari e precisi delle parole. In Europa – spiega – ci avviciniamo alla soglia di 1 contagiato ogni 10 abitanti e siamo ad un deceduto ogni 530 abitanti. Un contagiato ogni 10 abitanti credo sia un dato che esprime da solo la forza e la pericolosità di questo virus che stiamo combattendo. Nel mondo, siamo a 112 milioni di casi confermati dall’inizio della pandemia e a 2,5 milioni di persone che hanno perso la vita”.

Necessaria dunque la linea della prudenza: “Ritengo sia utile, in questa fase, anche alla luce dell’impatto delle varianti, favorire un nuovo confronto con un tavolo tecnico tra esperti dell’Istituto superiore di sanità, del Ministero della salute e delle Regioni per valutare il quadro in cui siamo. Analizzando con serietà la curva del contagio, stando rigorosamente ai numeri e alle valutazioni che ogni settimana registra la cabina di regia che, come è noto, è composta da nove membri, di cui tre del Ministero della salute, tre dell’Istituto superiore di sanità e tre rappresentanti delle Regioni, allo stato delle cose è fondamentale mantenere un approccio di grande prudenza”.

Per Speranza l’Italia potrà ripartire solo dopo “la vittoria sanitaria, prima indispensabile mattonella per far ripartire il Paese”. Da qui l’invito all’unità: “Non c’è altra strada che l’unità per affrontare l’emergenza sanitaria, economica e sociale che abbiamo mai conosciuto dal dopoguerra ad oggi”. “Sono qui nella convinzione – aggiunge – che l’accordo stretto tra governo e Parlamento sia l’unica strada per gestire questa emergenza sanitaria senza precedenti nella storia”.

Resta dunque fondamentale “l’accelerazione della campagna vaccinale è l’obiettivo fondamentale che vogliamo e dobbiamo perseguire. Su questo tema è fondamentale non alimentare polemiche e divisioni che disorientano e scoraggiano i cittadini. Mi rivolgo a tutte le forze politiche: il buon esisto della campagna di vaccinazione è obiettivo di tutto il Paese, non solo di una parte di esso”.

I ritardi “di alcune forniture, che pure ci sono, non cambieranno l’esito della partita in corso: il Covid, con i vaccini, sarò sconfitto. Non è privo di fondamento continuare ad affermare che vediamo la luce in fondo al tunnel” dichiara con ottimismo il Ministro.

“L’Italia non si rassegna alla riduzione delle dosi vaccinali ” e “con ai vertici delle istituzioni europee, d’intesa con le grandi nazioni europee, stiamo esercitando il massimo delle pressioni sulle case produttrici affinché si trovino soluzioni necessarie per aumentare la produzione. Vanno perseguite tutte le soluzioni possibili, nessuna escluse”.

 

Redazione

Autore