Le falle delle nuove norme e il grande esodo annunciato
Dpcm Natale, la grande fuga da Nord a Sud: treni e bus esauriti per il 20 dicembre
Lo scenario è già visto più volte: la prima quando Conte annunciò il lockdown a marzo, la seconda in prossimità delle ferie estive. Masse di persone si catapultarono letteralmente nelle stazioni per poter raggiungere i loro cari da Nord a Sud. Si creò il panico: i biglietti introvabili, le corse nelle stazioni e i convogli pieni che fomentarono il panico da contagio dilagante. Per Natale lo scenario sembra prospettarsi lo stesso, complice il Dpcm che ha dettato le regole ma molte di queste sono assai poco precise e lasciate all’interpretazione di ciascuno.
Così treni ad alta velocità e anche i bus, a partire dai sempre più popolari Flixbus registrano il tutto esaurito in direzione nord-sud durante il periodo delle festività natalizie. Vero è che i mezzi dovranno viaggiare al 50% della capienza, ma la notizia stride con il divieto agli spostamenti imposto dal nuovo Dpcm. Tutto si concentra nella settimana prima di Natale: cruciale il weekend del 18 dicembre, prima che scatti il blocco totale.
TUTTO ESAURITO – Come annoverato dal Mattino, sono già completi i tre Frecciarossa pomeridiani da Roma a Lecce del 18 dicembre, il Milano–Reggio Calabria delle 20,10, pieno anche il Milano–Napoli del 20 dicembre alle 6,45. I vagoni sono al 50% della capienza per rispettare le regole del distanziamento e le compagnie riorganizzano le linee. Anche Flixbus sta riempiendo in fretta i sedili dei pullman: finiti i posti sul Milano-Napoli di sabato 19 dicembre alle 19,10, solo due disponibili con destinazione Roma il 18 a mezzogiorno. Il rischio di affollamento sui mezzi pubblici a ridosso del 20 dicembre è concreto e il Viminale ha diramato indicazioni precise a questure e prefetture: più agenti di polizia locale e forze dell’ordine nelle stazioni.
L’anno scorso per le festività natalizie si sono mossi oltre 10mln di persone, quest’anno non ci saranno numeri così alti ma il rischio che succeda quanto già visto è alto, soprattutto perché è proprio a casa, con i propri cari, che ci si rilassa di più: si tolgono le mascherine anche solo per mangiare ed è difficile rispettare le distanze. “Se tutti pensano “non sarò certo io a peggiorare la situazione comportandomi così”, quel che succede è che la gente si affolla e ammassandosi ricominceremo daccapo”. Dice Massimo Galli, infettivologo del Sacco di Milano.
LE FALLE NEL DECRETO – In effetti le falle nel decreto sono numerose, soprattutto per gli spostamenti. Le regole in merito sono diverse a seconda delle date e del colore delle regioni, «fatta eccezione – valida per l’intero periodo – per i casi di lavoro, necessità, salute e per rientrare nel luogo di residenza, domicilio o abitazione», ossia per ragioni comprovate e ammesse per muoversi. Nelle giornate in cui gli spostamenti son vietati si potrebbe comunque giustificare il viaggio per ragioni di necessità o di rientro presso la propria residenza o domicilio.
GIORNATE DA BOLLINO ROSSO – La settimana dal 13 al 20 dicembre, con particolare attenzione alle giornate del 18, 19 e 20 dicembre, è considerata da molti da bollino rosso, in vista dell’esodo per raggiungere la propria residenza fuori regione e ricongiungersi con i propri parenti. Il tutto anche al netto del “corridoio giallo” che permetterebbe quindi di spostarsi senza autodichiarazioni nella maggior parte delle regioni italiane, anche per raggiungere eventualmente le seconde case.
Trenitalia segnala di non aver visto aumentare la vendita di biglietti, Alitalia invece ha registrato un aumento del +50% di prenotazioni per viaggiare proprio nella settimana dal 13 al 20 dicembre, ma anche un +13% nella settimana di Natale (dal 21 al 27 dicembre) anche se non ci si potrebbe più spostare, salvo appellandosi alla deroga, e in particolare al rientro presso il luogo di residenza. Poi c’è il popolo di chi si sposterà in auto. Sono previsti controlli anche dall’alto da parte delle forze dell’ordine.
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