1) Il presidente del Consiglio Draghi, in una breve dichiarazione, ha definito false e aberranti le opinioni espresse a Rete 4 dal ministro degli esteri russo Lavrov. Poi ha definito oscena la sua frase sugli ebrei antisemiti. Ha ragione? Sono effettivamente oscene le frasi di Lavrov sugli ebrei, ma non è detto che Draghi fosse obbligato a commentarle. Con questa dichiarazione ha tagliato fuori l’Italia da qualsiasi possibile ruolo di mediazione nella crisi ucraina. È una cosa saggia? La diplomazia esiste o è solo una degenerazione? La politica può usare la diplomazia come arma o deve usare solo la polvere da sparo?

2) Il presidente del consiglio Draghi ha parlato con disprezzo delle doti professionali e giornalistiche di un giornalista di Mediaset. Ha detto che la sua professionalità “fa venire in mente strane idee”. Non so quali siano le idee. Provo a immaginare cosa sarebbe successo se un presidente del Consiglio, per esempio Berlusconi, avesse detto frasi analoghe contro un nostro collega (qualche precedente al quale riferirsi c’è…). Cosa avrebbe fatto il sindacato? E i partiti? Ma Draghi è Draghi. Ok.

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.