Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha rilasciato una lunga intervista a Zona Bianca, trasmissione di Rete 4, la prima a una televisione italiana. “Dall’Italia dichiarazioni oltre le norme diplomatiche, alcune dichiarazioni di politici e media italiani sono andate oltre le buone norme diplomatiche e giornalistiche. L’Italia è in prima fila tra coloro che adottano e promuovono le sanzioni anti-russe: per noi è stata una sorpresa, eravamo abituati all’idea che l’Italia, grazie alla sua storia, sapesse distinguere il bianco dal nero”, ha dichiarato il titolare degli esteri del Cremlino.

Toni duri, senza mezzi termini, quelli del ministro degli Esteri. I massacri di Bucha, per esempio, “sono un fake”, l’Ucraina sta sabotando i negoziati di pace, l’“operazione speciale” di Mosca ha “il consenso del popolo ucraino”. Insomma “vogliamo fare in modo che dall’Ucraina non vengano più minacce per la Russia”. Nessuna scadenza per l’“operazione speciale”, come l’ha definita Vladimir Putin lanciandola lo scorso 24 febbraio. “Non vogliamo rovesciare Zelensky. Non puntiamo a un cambio di regime a Kiev, questa è una specialità degli americani. Non chiediamo nemmeno che si arrenda. Quello che chiediamo è che interrompa le ostilità e lasci andare i civili”, ha aggiunto Lavrov.

“La Russia non mira ad affrettare il completamento dell’operazione speciale in Ucraina entro il 9 maggio, Giorno della Vittoria contro il nazismo. I nostri militari non adatteranno artificialmente le loro azioni a nessuna data, incluso il Giorno della Vittoria: il ritmo dell’operazione in Ucraina dipende, in primo luogo, dalla necessità di ridurre al minimo i rischi per la popolazione civile, ed il personale militare russo“. Smentite quindi le voci su una deadline per le operazioni e di una parata anche a Mariupol. E poi la “nazificazione esiste” in Ucraina. Che il presidente Volodymyr Zelensky sia ebreo influisce relativamente: “Anche Hitler aveva origini ebree, i peggiori antisemiti sono proprio gli ebrei”.

Intervento a tutto campo quello del titolare degli Esteri del Cremlino che ha chiarito come i Paesi europei, tra cui l’Italia debbano pagare il gas russo in rubli “perché hanno rubato a Mosca le sue riserve valutarie in dollari, ed euro, depositate presso le banche europee imponendo un congelamento nell’ambito delle sanzioni”. E ancora: “Voi pagherete comunque nella valuta prevista dai contratti ma le forniture verranno considerate pagate quando queste somme saranno state convertite in rubli, che non possono essere rubati, per gli acquirenti non cambierà nulla, pagheranno stesse somme previste dai contratti”.

Nessuna intenzione della Russia di intraprendere un conflitto nucleare. “Io sono stato travisato: mai fermati gli sforzi per non arrivare alla guerra nucleare, ma non sottovalutarne il rischio“. Sulle televisioni russe intanto scorrono intanto da giorni le immagini delle armi di Mosca, simulazioni che ipotizzano attacchi anche a capitali europee. Mosca è in possesso di “armi ultrasoniche che sono state elaborate perché i missili degli Stati Uniti saranno rivolti non contro la Corea del Nord ma contro la Russia” – anche se i primi a usarle sono stati proprio i russi in Ucraina – e inoltre “eravamo pronti a parlare con gli Usa per un nuovo accordo sulla stabilità strategica, ma la controparte americana ha interrotto i negoziati” e inoltre “ci sono molti rappresentanti militari occidentali e mercenari che combattono in Ucraina”.

Per Lavrov una “guerra nucleare non avrebbe vincitori, e quindi non ha senso parlarne”. D’altra parte “Kiev sta sabotando i negoziati con la Russia, come per otto anni ha sabotato gli accordi di Minsk. Il governo ucraino è diventato uno strumento degli estremisti nazisti e del governo degli Stati Uniti. Zelensky cambia continuamente le proprie posizioni”. La verità del Cremlino – contro la quale sono state condotte diverse indagini e inchieste giornalistiche – sul massacro di Bucha: “Il 30 marzo, i militari sono usciti da Bucha, il sindaco ha dichiarato la vittoria e che la città era tornata a una vita normale. Poi dopo tre giorni hanno cominciato a far vedere questi morti. Non voglio approfondire, ma è talmente evidente che è un fake”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.