Uno studio condotto da due ricercatori italiani, pubblicato dallo European University Institute, dimostra come l’attività delle Ong nel Mediterraneo dal 2014 ad oggi non abbia influito sulle partenze irregolari di migranti dalla Libia all’Italia, smentendo la tesi sostenuta da diversi anni dalla destra italiana ed in particolar dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Per il leader della Lega infatti la presenza nel Mediterraneo della Ong in cerca di imbarcazioni da aiutare sarebbe una ‘garanzia’ per i migranti di sbarcare in Europa.

LO STUDIO ITALIANO – A condurlo sono stati Matteo Villa, ricercatore dell’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) e Eugenio Cusumano, assistant professor in International relations and European Union studies all’Università di Leida, nei Paesi Bassi. I due ricercatori italiani hanno analizzato i dati forniti dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni, confrontandoli con quelli della Ong relativi ai soccorsi in mare in zona Sar, le aree in cui gli Stati competenti si impegnano nel servizio di ricerca e salvataggio.

Il ‘PULL FACTOR’ INESISTENTE – L’analisi parte dai dati del 2014, quando è terminata l’operazione Mare Nostrum per soccorrere i migranti al largo della Libia ed è iniziato a salire il numero dei migranti e dei barconi verso l’Europa. Da quel momento le Ong hanno soccorso in mare circa 115mila migranti, ma Villa e Cusumano spiegano nello studio che i salvataggi non abbiamo avuto un “pull factor”, ovvero che le Ong non siano state un fattore di attrazione tra la presenza nel Mediterraneo delle navi umanitarie e il numero delle partenze dalle coste libiche.

I DATI SU ONG E PARTENZE – A sostegno della tesi i due ricercatori italiani ci sono alcuni dati. Nel 2015 si nota per esempio che i salvataggi delle Ong passarono dallo 0,8 per cento del totale dell’anno prima al 13 per cento, ma contestualmente ci fu una diminuzione delle partenze irregolari dalla Libia. Nel 2017, quando ormai le navi delle Ong erano diventate le principali responsabili dei salvataggi nel Mediterraneo, il numero dei migranti partiti dalla Libia calò drasticamente. Il dato di quest’ultimo anno dimostra, per Villa e Cusumano, che il discusso accordo del 2017 tra il governo italiano e quello libico abbia avuto molto più impatto sui flussi migratori rispetto ai tentativi di limitare le attività delle Ong.

Dalle statistiche del 2019, disponibili su dati giornalieri, la tesi dei due ricercatori italiani è ancora più chiara. Sono stati infatti 85 i giorni in cui una o due Ong hanno effettuato operazioni di salvataggio in mare, in altri 225 invece sono intervenute le autorità libiche. I dati esaminati da Villa e Cusumano mostrano come nei giorni di operatività delle Ong non vi sia alcun aumento delle partenze irregolari.

Redazione

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