È scomparso ieri il professor Beniamino Caravita, costituzionalista del dipartimento di Scienze politiche dell’Università “La Sapienza”. La qualifica accademica, però, da sola non basta a rendere ragione del suo ruolo culturale e cultural-politico. Caravita si è impegnato a fondo sui temi della riforma delle istituzioni, dal rapporto centro-periferia alle evoluzioni della forma di governo, in una visione garantista della giustizia e della ricerca di equilibri tra giustizia e politica, con un approccio pragmatico e non ideologico. Era di casa, oltre che in Università anche in Parlamento, venendo spesso audito su progetti di legge, in ultimo sui temi del riordino istituzionale di Roma capitale e anche in rapporto col Governo, ad esempio come componente della commissione di esperti dell’esecutivo Letta. Era stato anche componente e vice-presidente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti.

Il tentativo di collegare diritto e politica non è stato però limitato alle istituzioni, ma si rivolgeva anche alla connessione con la società. Per questo è stato anche avvocato di molti comitati referendari, in particolare di vari quesiti promossi dai Radicali e ha animato culturalmente il dibattito pubblico, con la bella rivista Internet, www.federalismi.it, la prima messa on line, aperta ai contributi più vari delle varie tendenze dottrinali e culturali.
Non mancherà quindi moltissimo solo alla sua famiglia e agli studenti di Scienze Politiche, ma al Paese nel suo insieme, alla ricerca di soluzioni razionali e non faziose ai problemi delle nostre istituzioni in rapporto con la società.