I casi George Floyd e Moussa Balde
Ecco perché gli Usa sono un paese civile e l’Italia no
Esattamente un anno fa, a Minneapolis, in Minnesota, un poliziotto americano per molti minuti immobilizzò un cittadino afroamericano, George Perry Floyd, 47 anni, e ne provocò la morte per soffocamento. L’America scese in piazza. Giorni e giorni di proteste, scontri, manifestazioni, giornali e Tv mobilitati, il mondo intero si indignò e fu scosso dalla vicenda. Dopo pochi mesi dall’episodio il poliziotto responsabile della morte di Floyd fu condannato per omicidio volontario.
In Italia qualche giorno fa si è impiccato un cittadino della Guinea, residente nel nostro paese da cinque anni, Moussa Balde, 23 anni. Si è impiccato perché lo avevano messo in una cella di isolamento, in un centro di detenzione, dopo che era stato aggredito selvaggiamente da tre cittadini italiani che lo avevano bastonato a sangue, con mazze di legno e un tubo di ferro. I tre cittadini italiani, accusati di aggressione, erano stati denunciati a piede libero. Moussa, accusato di subìta-aggressione, era stato imprigionato. Perché? Beh, i tre erano bianchi. Moussa nero. Fa la differenza.
In Italia la morte di Moussa – della quale certamente sono responsabili le autorità italiane esattamente come della morte di Floyd è responsabile la polizia americana – non ha suscitato nessun clamore. Qualche riga sui giornali. Poche righe su pochi giornali. Nessuna protesta. Politica silenziosissima. L’America – anche l’America di Trump, che in quei giorni era presidente – è un paese democratico e civile. L’Italia molto meno.
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