Un nuovo, straziante video della durata di un’ora che riprende gli ultimi momenti di vita di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso dal ex agente di polizia Derek Chauvin lo scorso 25 maggio a Minneapolis. E’ quanto mostrato nel corso del processo contro l’ex poliziotto in aula, immagini forti girate dalle bodycam degli agenti coinvolti nel violento arresto di Floyd.

Nel filmato vengono mostrate le immagini che partono dal momento dell’arresto di Floyd che scende dalla macchina fino all’arrivo dell’ambulanza ,dove purtroppo sono stati inutili i tentativi di rianimazione da parte dei paramedici. Il video, un montaggio preso dalle telecamere nelle divise degli agenti di polizia presenti sul luogo, mostrano Floyd disperato e nel panico più totale che per tutto il tempo dice “please man, please man“.

A colpire sono le frasi pronunciate da Floyd poco prima di morire, mentre Chauvin preme con forza il ginocchio sul suo collo. “Dite ai miei figli che li amo“, dice l’uomo con un filo di voce.

Si sente e vede tutto molto chiaramente nelle riprese utilizzate per il processo in corso nei confronti di Chauvin, accusato di omicidio colposo. Si vedono anche i passanti, chiamati a testimoniare: in particolare Charles McMillian, 61enne che ha assistito a tutta la scena, prova a calmare Floyd dicendogli che non poteva vincere e di salire sull’auto della polizia ma Floyd tra le lacrime risponde “io non voglio vincere, sono claustrofobico”.

McMillian quando è stato chiamato a testimoniare a stento riesce a parlare e in lacrime dice che sente un persistente senso di colpa per la morte di Floyd. Sentimento familiare anche per tutti i testimoni.

A testimoniare al processo è stato chiamato anche il diciannovenne Christopher Martin, il cassiere della Cup Foods a cui l’afroamericano avrebbe consegnato una banconota contraffatta per comprare un pacchetto di sigarette. Martin ha riferito di aver assistito all’arresto dell’uomo con “incredulità e senso di colpa”. “Se semplicemente non avessi accettato il conto, questo non sarebbe successo”, ha detto il ragazzo.

Nel video, dopo le ultime parole pronunciate da Floyd, si vedono gli agenti controllare il polso della vittima e dopo un po’ si sente sussurrare uno di loro che rivela di “non trovare il battito”. Nello stesso momento si sentono anche le urla dei passanti che inveiscono contro i poliziotti facendo notare come Floyd non si stia più muovendo. Negli ultimi minuti del video c’è quindi l’arrivo dell’ambulanza dove Floyd viene trasportato sulla barella, ormai privo di vita, nonostante i tentativi estremi di rianimarlo.

Le sostanze assunte da Floyd sono l’argomento principale utilizzato dalla difesa di Chauvin secondo cui l’uomo non sarebbe morto per il ginocchio dell’agente premuto sul suo collo per più di 9 minuti, come sostengono i pubblici ministeri, ma a causa dell’uso di droghe e dei problemi cardiaci dell’uomo.

La morte di Floyd, insieme al video straziante di lui che ansimava mentre gli spettatori urlavano a Chauvin di lasciarlo, ha innescato proteste anche violente in tutti gli Stati Uniti e una “resa dei conti” sul razzismo e sulla brutalità della polizia negli Stati Uniti.

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Laureata in relazioni internazionali e politica globale al The American University of Rome nel 2018 con un master in Sistemi e tecnologie Elettroniche per la sicurezza la difesa e l'intelligence all'Università degli studi di roma "Tor Vergata". Appassionata di politica internazionale e tecnologia