Inizia malissimo la giornata elettorale a Palermo, il capoluogo siciliano chiamato a decidere chi sarà l’erede del sindaco uscente Leoluca Orlando. Almeno una cinquantina di presidenti di sezione e numerosi scrutatori hanno dato forfait, con le sezioni rimaste ovviamente chiuse. 

Abbiamo lavorato tutta la notte per reperire presidenti. Attualmente circa 50 seggi non sono ancora aperti ma stiamo notificando altrettante nomine”, spiega all’Ansa Antonio Le Donne, segretario generale del comune di Palermo.

Abbiamo lavorato intensamente tutta la notte e stiamo procedendo con la notifica di nomina di presidente di sezione ad alcuni titolari di posizioni organizzative del comune di Palermo per colmare i vuoti che si sono determinati nei vari seggi”, dice all’Ansa Alessandra Autore, dirigente responsabile dell’ufficio elettorale. Il compenso è di 280 euro per l’impegno nell’intera tornata elettorale, agli scrutatori va qualcosa in meno.

Problemi che si erano manifestati in realtà già sabato, quando in molte sezioni dislocate all’interno delle scuole non si sono potuti insediare regolarmente i seggi per mancanza di presidenti. Avvisaglie addirittura precedenti: venerdì il Comune di Palermo si era rivolto agli Ordini professionali di avvocati e dottori commercialisti per reperire professionisti da impiegare come presidenti.

Questa mattina avrei voluto esercitare il mio diritto al voto – racconta all’Adnkronos Paola Maranzanoma non è stato possibile perché arrivata al seggio, presso la scuola di via Bologni nel quartier Boccadifalco ci hanno detto che la sezione 375 era chiusa perché mancava il presidente. Sono nel pallone perché non sanno come risolvere questa situazione. E’ passata più di un’ora e ancora il seggio è chiuso. A questo punto, io vado a lavorare. Mi è stato negato il diritto al voto e ritengo che sia gravissimo“.

Una situazione che lentamente si sta risolvendo. Fonti del Viminale fanno sapere che a Palermo “sono stati nominati e si stanno insediando gli ultimi 13 presidenti di sezione che erano mancati a causa di improvvise rinunce. Presto le operazioni di voto saranno regolari in tutte le 600 sezioni cittadine“.

Una vicenda che avrà ripercussioni giudiziarie. L’agenzia Agi, che ha interpellato fonti del Comune di Palermo, scrive che i presidente di seggio che a Palermo non si sono presentati per la costituzione regolare dell’ufficio sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Questi infatti potevano non presentarsi al seggio solo per “gravi motivi”.

E a livello politico va segnalata la richiesta della Lega, che si è appellata al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al ministero dell’Interno guidato da Luciana Lamorgese chiedendo di allungare l’orario di voto. Una “situazione grave e inaccettabile, democrazia a rischio, è necessario allungare l’orario del voto”, fanno sapere dal Carroccio. 

Anche presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha fatto sapere di aver chiesto al Viminale di lasciare aperte le urne anche domani solo a Palermo, così da permettere a tutti di votare viste le difficoltà di oggi. “Ho chiesto al Ministro dell’Interno di valutare l’opportunità di autorizzare il prolungamento dell’apertura dei seggi elettorali, nella sola città di Palermo, fino alle ore 14 di domani, lunedì 13 giugno“.

Ipotesi però impossibile per il Viminale, che ha chiarito come non sia possibile allungare l’orario di voto, come richiesto dalla Lega e dal governatore. Ma, come stabilito dalla legge, chiunque alle 23 (orario di chiusura dei seggi) si troverà in fila per votare, potrà farlo.

Defezione che potrebbero essere collegate al match di stasera allo stadio ‘Renzo Barbera’, dove il Palermo giocherà finale di Play off serie C con il Padova per la promozione B ed è previsto il pienone con oltre 34mila spettatori. La concomitanza con le elezioni aveva spinto a a suggerire il possibile rinvio della partita, ma la Prefettura aveva deciso di confermare la data dell’evento sportivo.

Redazione

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