Verso le elezioni europee
Da Arianna Meloni a Virginia Raggi: quei politici che sognano Bruxelles
Se la Lega è “innervosita”, Forza Italia punta a rinnovarsi. FDI sogna un ricongiungimento familiare, il Pd una migrazione di massa. La strada verso le prossime elezioni europee
Altro che Ibiza o Formentera, è Bruxelles la meta sognata in Transatlantico. Mai come in quest’anno di vigilia, si voterà a giugno ‘24, il calciomercato dei partiti è stato infatti così effervescente, per quello che durante la prima Repubblica si chiamava “il cimitero degli elefanti”. Non si tratterà del trasferimento di Romelu Lukaku, ma evidentemente anche la capitale belga ha il suo fascino. L’ultima indiscrezione che gira da settimane vuole la sorella della Presidente del Consiglio, nonché moglie del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, ovvero Arianna Meloni, capolista di Fratelli d’Italia nella circoscrizione Centro. La stessa premier potrebbe aprire le liste al Nord Ovest e nelle Isole.
Visto che si tratta di una sorta di Dinasty nostrana, il marito/cognato non poteva restare solo a Roma, che se no si configurerebbe l’abbandono del tetto coniugale. Così anche per lui, il mitico Lollo, potrebbero aprirsi le porte di Bruxelles in questa sorta di ricongiungimento familiare di destra. E non è detto che il titolare dell’agricoltura sia l’unico ministro di Fratelli d’Italia a cui la Premier chieda di candidarsi. Giorgia vuole superare il 30% (secondo i sondaggi potrebbe passare dagli attuali 9 seggi a 27), che dopo quasi due anni di governo, sarebbe una performance mica da ridere.
Lega innervosita
Il gigantismo della famiglia Meloni naturalmente innervosisce la Lega, che teme di pagare il conto di un nuovo sbilanciamento tra i partiti di maggioranza. Matteo Salvini vede le nefaste proiezioni, che lo porterebbero dagli attuali 25 seggi alla miseria di 9, e tenta di correre ai ripari. La scelta di metterci la faccia, e di candidarsi capolista in tutte le 5 circoscrizioni, però è molto rischiosa. Nel 2019 La Lega prese il 34,3%, primo partito al Nord ed al Sud, e l’allora capitano raccolse 2,2 milioni di preferenze, una percentuale difficile da avvicinare. I confronti con il 2024 possono essere letali in via Bellerio e segnare definitivamente il tramonto del leader leghista, insidiato dai partiti regionali di Zaia e di Fedriga.
In più il segretario del Carroccio è ancora una volta l’ospite scomodo. La sua proposta di aprire la maggioranza all’amica Le Pen è vista come il fumo negli occhi sia dai popolari che dai conservatori. Il risultato è che la Lega, brutalmente sconfitta nelle urne, potrebbe rimanere ai margini dell’Europarlamento, con gli “appestati” (oltre al Rassemblement national, Alternative für Deutschland) di Identità e Democrazia. Insomma uno scenario da incubo.
La nuova Forza Italia
Una prova, quella delle Europee, da far tremare le vene ai polsi anche per Antonio Tajani, già alle prese con sondaggi “balordi” (dagli attuali 11 eurodeputati a 6). Il leader di Forza Italia ha deciso di prendere tutti in contropiede e di convocare il congresso il 24 e 25 febbraio (salvo variazioni), cioè prima delle elezioni di giugno. L’obiettivo è quello di blindare il partito anche in caso di sconfitta. Il ministro degli Esteri pensa inoltre di candidare l’intera squadra di governo: oltre a lui stesso, i ministri Bernini, Pichetto Fratin, Zangrillo, Casellati. Come dire: dopo Silvio Berlusconi, ci siamo noi. Una affermazione, che potrebbe suonare anche come una minaccia.
Migrazione di massa PD
Una vera e propria migrazione di massa invece per il Pd. Sono talmente tanti i possibili candidati che è meglio procedere per categorie. I sindaci arrivati alla fine del secondo mandato: quello di Bergamo Giorgio Gori, quello di Firenze Dario Nardella, e quello di Bari Antonio De Caro. Poi i governatori, quello dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, quello della Puglia, Michele Emiliano. Le star della Rai: Lucia Annunziata e Roberto Saviano (soprattutto se la mediazione della presidente Marinella Soldi dovesse fallire). I delusi in cerca di nuova visibilità come Nicola Zingaretti e Marta Bonafoni. Ed ancora un jolly a cui sta lavorando direttamente il sindaco di Bologna Matteo Lepore: Patrick Zaki. Su tutto pesa ancora l’incognita dei capilista: potrebbe essere la stessa Elly Schlein a scendere in campo.
Il ritorno della Raggi
Possibili grandi ritorni in casa 5 stelle, e tra tutti i nomi che circolano, uno in particolare, quella della ex prima cittadina di Roma, Virginia Raggi. I boatos danno Virginia pronta a scaldarsi per succedere a Giuseppe Conte, ma intanto il seggio a Bruxelles potrebbe essere un modo per rientrare definitivamente in partita. Ultimo treno per Rocco Casalino: chissà se lo storico portavoce riuscirà a prenderlo.
Renew Europe
Avvolto ancora nella nebbia il futuro di Renew Europe, terza famiglia europea per dimensione, scossa dalle recenti polemiche tra Carlo Calenda e lo stato maggiore di Italia Viva. Per saperne di più si dovrà aspettare il congresso di ottobre del partito di Matteo Renzi e sondare lo stato dei rapporti nella galassia liberal democratica.
Sullo sfondo resta l’ipotesi di abbassare il quorum dal 4% al 3%: una richiesta esplicitata dai Verdi che non avrebbe la contrarietà di Fratelli d’Italia, ma il tempo scorre ed i biglietti d’embargo per Bruxelles stanno per esaurirsi.
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