La decisione
Enzo Bianchi cede alla richiesta del Papa e lascia Bose: si trasferirà a Torino

Ha deciso di ascoltare Papa Francesco e cedere: Enzo Bianchi lascerà Bose nei giorni di Pasqua. Si trasferirà in un alloggio a Torino insieme ad altri due monaci che hanno chiesto di vivere “extra domuim” per poterlo assistere. Bianchi che ha compiuto 78 anni lo scorso 3 marzo è molto provato fisicamente da salute precaria e anche dalle polemiche che da mesi affliggono il suo monastero.
Sulla sua persona e sul monastero pende il Decreto inappellabile del 13 maggio 2020 siglato da Papa Francesco che invita l’allontanamento del fondatore di Bose dalla “sua” Comunità. Mesi dopo Bianchi ha deciso di cedere anche se avrebbe ammesso di averlo fatto grazie anche al continuo dialogo con il Papa. Tanto che Bianchi avrebbe frenato tanti amici dall’intraprendere iniziative pubbliche a suo favore.
Ma l’aria resta tesa a Bose. Dopo l’esilio accordato scatta dopo mesi di polemiche con il delegato del del Vaticano Padre Amedeo Cencini e l’ allontanamento di alcuni confratelli. La polemica si è fatta aspra con il nuovo gruppo dirigente. “Ė veramente triste passare per testimoni di fraternità, costruttori di comunione e addirittura pacifisti e poi nel quotidiano fomentare la divisione, ricorrere alla menzogna, ferire i deboli, perché prima o poi, si manifesterà come uno vive: allora sarà inevitabile lo scandalo”, ha scritto Bianchi qualche giorno fa su Twitter.
Non si sa bene cosa stia succedendo all’interno di Bose. Su un aspetto tutti i protagonisti vanno super d’accordo: non dire quale sia il nodo del contendere. Problemi economici e gestionali? Questioni di potere, gelosie e rivalità da resa dei conti tra fondatore e successore? Cambiamento di linea di Bose rispetto all’ecumenismo e alla vita comunitaria di un gruppo di monaci e monache che sono dei laici? Desiderio di clericalizzare l’esperienza? Non si sa, nessuno lo vuole dire. Nel frattempo “volano gli stracci” con una sorta di opinione pubblica di Bose schierata chi a difesa di Bianchi, chi a difesa dell’attuale Priore.
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