Puoi fare anni di beneficenza, regalare ogni settimana pizze ai senza tetto, forni a legna (che costano migliaia di euro) a scuole che addestrano i futuri pizzaioli o, meglio ancora, a centri, come il Regina Pacis di don Gennaro Pagano (cappellano anche del carcere minorile di Nisida), che offrono una seconda possibilità ai giovani che hanno sbagliato e che ottengono pene alternative al carcere.

Puoi assumere ragazzi che provengono da contesti difficili per toglierli dalla strada e fargli vedere concretamente che la possibilità di un futuro migliore esiste, basta impegnarsi e lavorare sodo. Puoi regalare una bicicletta a una donna del tuo quartiere dopo aver letto un appello sui social. Puoi fare tanto altro ma basta un titolo fuorviante, un magnete posizionato (non si sa ancora da chi) su un contatore dell’energia elettrica per un risparmio mensile che, conti alla mano, lo recuperi sfornando per due-tre ore pizze, che la tua reputazione (secondo i leoni da tastiera e i soliti soloni che godono sulle sventure altrui) va demolita.

Ne sa qualcosa Errico Porzio, maestro pizzaiolo napoletano finito nel mirino degli haters di professione e anche di alcuni colleghi dal dente sempre avvelenato, vuoi per gelosia, vuoi perché attaccare il “pesce grosso” serve anche a nascondere i propri limiti o, per chi ha bisogno di un ritorno di immagine e consensi, serve per ottenere maggiore visibilità.

Ben quindici giorni fa (la notizia è stata diffusa da 48 ore appena), Porzio riceve nella storica sede di Soccavo, in via Cornelia dei Gracchi a Napoli, la visita dei tecnici dell’Enel e della polizia che cristallizzano la manomissione del contatore dell’energia elettrica ‘grazie’ a un magnate che sarebbe riuscito ad alterare la registrazione dei consumi facendo risparmiare sulla bolletta. Porzio, che oltre ai due locali a Soccavo ha altri punti vendita sono al Vomero, sul lungomare di Napoli, a Pozzuoli, a Salerno, a Roma, Aversa e Formia, è stato denunciato ma ha già fatto sapere di essere pronto a chiarire tutto.

A Cronache di Napoli, che ha lanciato la notizia, ha spiegato: “In pratica io rilevai il locale in via Cornelia dei Gracchi quattro anni fa con un fitto d’azienda, quando era un bar. L’ho scritto anche nel verbale. Solo qui hanno trovato il contatore manomesso, ma era stato già riparato”. In quattro anni non le è mai arrivata una bolletta dell’energia elettrica? “Sì, certo che mi sono arrivate. E anche salate. Ripeto, i consumi erano regolari. Ma una volta aperto, il contatore risulta manomesso. Tanto che lo hanno già sostituito”.

Oltre alle pizzerie, Porzio ha lanciato una catena di pizze in teglia (Porzio…ni di Pizza) che vanta una decina di locali sparsi in tutta la Campania. E’ diventato, grazie ai social, molto popolare. Proprio recentemente ha superato un milione di follower su TikTok dove è il pizzaiolo più seguito e ogni video fa centinaia di migliaia di visualizzazioni.

Oltre a quanto già spiegato all’inizio dell’articolo, Porzio fa del bene: in uno degli ultimi locali che ha inaugurato solo qualche mese fa, quello sul lungomare di Napoli, ha lanciato una sala “ca se magna e nun se pav” (qui si mangia e non si paga, ndr) dove ospita tutte le persone che non possono permettersi una pizza in quel contesto. In questi mesi ha già ospitato centinaia di ragazzini, accompagnati da varie associazioni, che hanno potuto godere di qualche ora di divertimento in una delle pizzerie più importanti di via Partenope a Napoli. Passione, cuore e professionalità che spesso attirano invidie e gelosie come una calamita…

 

 

 

Avatar photo

Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.