Non che ci volesse troppo a capire che Giuseppe Conte in questi anni avesse esagerato, tirando acqua al proprio mulino parlando del suo grande impegno per negoziare i fondi europei del Pnrr. Ma oggi la conferma è arrivata da una fonte più che autorevole. Il leader del Movimento 5 Stelle si bea di essere stato decisivo nel far aprire le casse a Bruxelles, ma stavolta a smentire le sue ricostruzioni retoriche ci ha pensato Paolo Gentiloni.

Gentiloni sbugiarda Conte sui soldi del Pnrr

Il commissario europeo all’Economia, nonché ex premier italiano, lo ha specificato in un’intervista nel libro di Paolo Valentino, ‘Nelle vene di Bruxelles. Storie e segreti della capitale d’Europa’, il cui estratto è stato pubblicato sul Corriere della Sera. “Emettere debito comune per 800 miliardi senza dedicare un euro a progetti comuni è stata un’occasione persa. Tutti questi soldi sono stati dati in base a un algoritmo ai vari Paesi, mentre è chiaro che i finanziamenti comuni europei dovrebbero innanzitutto andare a progetti comuni”, ha spiegato Gentiloni.

“Parlo delle quote di finanziamento assegnate ai diversi Paesi. Non sono state negoziate dai capi di governo. Sono state ricavate da un algoritmo che è stato tra l’altro ideato e definito da due direttori generali (entrambi olandesi). C’è un po’ di retorica italiana sul fatto che abbiamo conquistato un sacco di soldi. Non è vero. L’Italia è il settimo Paese in termini di rapporto tra soldi ricevuti e Pil. Ci sono altri che in termini relativi hanno portato a casa molto di più, dalla Spagna alla Croazia. Sempre grazie all’algoritmo”, racconta ancora Gentiloni, che quindi sbugiarda Conte e la sua narrazione.

Gentiloni sbugiarda Conte, la reazione scomposta del M5s

I contenuti dell’intervista di Gentiloni non sono piaciuti negli ambienti del M5s. Tanto che sono scattate reazioni a catena da parte di esponenti pentastellati. Riccardo Ricciardi, deputato e vicepresidente del Movimento 5 Stelle, è sconsolato: “Rammarica constatare come il Commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni, in un’intervista al Corriere della sera, tenti di manipolare la genesi del Pnrr provando a minimizzare il ruolo del Governo Conte”.

Chi attacca ancora di più è il capogruppo al Senato del M5s, Stefano Patuanelli: “Ricordo ancora, e porto nel cuore, le parole di David Sassoli. Un grande italiano, un grande europeo e un grande politico. Mi spiace vedere la sciatteria con cui un commissario liquida quella stagione, peraltro sproloquiando alla fine del suo mandato e alla vigilia di una competizione europea. Solo per danneggiare un’altra forza politica. Che tristezza”.

Poi arriva anche l’europarlamentare grillino Mario Furore: “In un goffo tentativo di riscrivere la storia l’esponente del Pd Paolo Gentiloni, nominato Commissario europeo proprio da Giuseppe Conte, attribuisce a un algoritmo i meriti dell’assegnazione del Pnrr. Forse qualcuno avrà presto nostalgia dell’Europa dei burocrati e della tecnocrazia, ma tutti gli italiani ricordano che senza la determinazione politica di Giuseppe Conte i Paesi frugali, Germania compresa, non avrebbero mai accettato l’emissione di debito comune”. “A qualcuno farà male, ma la verità è che Conte ha ottenuto in sede di Consiglio il via libera al Next Generation Ue, e per questo verrà ricordato, Paolo Gentiloni ha proposto la riforma del Patto di Stabilità votata poi in Consiglio dal governo Meloni e da tutti i falchi dell’austerity. Non tutte le eredità sono le stesse”, ha concluso l’eurodeputato.

Redazione

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