“Io vorrei la sufficienza”. Un giudizio e un voto preciso, quello nella testa di Matteo Renzi per le elezioni europee: prendere il 6%. Un obiettivo ambizioso, considerando che oggi la lista Stati Uniti d’Europa, formata da Italia Viva e Più Europa nei sondaggi è attorno al 4,6%. Il leader di Iv lo ha detto nel corso di un’intervista su YouTube, anche se poche ore prima – ospite di Tribù su SkyTg24 – aveva detto che non pensava a soglie o numeri precisi: “L’obiettivo non è una percentuale. Il sogno è quello di prendere un voto in più di Salvini: lui dice ‘meno Europa’, noi ‘Stati Uniti d’Europa’. C’è bisogno di più Europa di fronte alle guerre”.

Stati Uniti d’Europa, Renzi e il retroscena su Bonino e Schlein

Nella trasmissione di Sky, Renzi ha anche parlato della scelta, fatta da lui ed Emma Bonino, di creare la lista di scopo “Stati Uniti d’Europa” per affrontare le urne europee. A chi gli chiede se sia stata un’idea utile solo per superare la soglia dello sbarramento, altrimenti lontana dalle possibilità dei singoli partiti che ne fanno parte, Renzi ha risposto in maniera chiara: “Se Bonino avesse voluto fare un ragionamento utilitaristico si sarebbe candidata con Elly Schlein, che le ha proposto di tutto. Invece ha scelto con coraggio di lanciare un appello per gli Stati Uniti d’Europa”.

Se venissi eletto io lascerei il Parlamento e andrei in Europa. Gli altri – Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Elly Schlein – no” ha aggiunto l’ex premier, che poi ha attaccato Carlo Calenda: “Si candida ma se viene eletto non va in Europa. Io e Bonino sì. Calenda ha inserito il suo nome nel simbolo, noi abbiamo scelto la dicitura Stati Uniti d’Europa”.

Confronto tv Meloni-Schlein e Renzi-Tajani

Renzi, oltre a parlare del suo ‘no’ a un bis di Ursula von der Leyen in Europa, ha anche trattato il tema del confronto tv tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein a Porta a Porta, ospiti di Bruno Vespa. Per Renzi “forse non ci sarà. Secondo me per le regole non funziona, le regole Agcom e la par condicio non lo permettono. Dopo di che Vespa mi ha mandato ieri sera una mail per un confronto con Tajani e io ho detto sì, non ho nessun problema, sono disponibile a fare un confronto con chiunque”.

Ma il confronto tra Renzi e Tajani difficilmente ci sarà. A confermarlo lo stesso ministro degli Esteri che ha ammesso di aver rifiutato: “Ho già risposto di no, perché l’ho detto e lo ripeto, per la par condicio bisogna che tutte le forze politiche partecipino”. “Non siamo in un sistema maggioritario – ricorda Tajani -, in un sistema proporzionale chi decide con chi io debba fare un confronto? Quindi si faccia con tutti i leader assieme, come si fa negli Stati Uniti”.

Redazione

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